INAIL: Il 15/40% degli incidenti gravi è dovuto a sonnolenza

La Direzione regionale Sardegna, in collaborazione con l’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari, sta realizzando uno studio per conoscere in maniera approfondita il fenomeno e saperlo prevenire nei soggetti a rischio. Coinvolte 500 persone tra trasportatori e turnisti. L’Istituto finanzierà l’iniziativa con 55mila euro

Chiudere gli occhi per un colpo di sonno mentre si è al volante – anche solo per alcuni secondi – può essere causa di gravi incidenti stradali per molti lavoratori che, nello svolgimento della propria attività professionale, conducono mezzi di trasporto con responsabilità verso terzi.

Questo fenomeno potrebbe essere la conseguenza di una patologia chiamata Osas – ovvero sindrome delle apnee ostruttive del sonno – un disturbo caratterizzato da episodi ricorrenti d’interruzione del flusso aereo respiratorio mentre si dorme e sonnolenza diurna.

L’obiettivo: individuare i soggetti a rischio.
E’ partito dall’osservazione di questo fenomeno, supportata da evidenze e studi scientifici, il progetto di ricerca “Diagnosi precoce dell’apnea ostruttiva in particolari casi di lavoratori a rischio” avviato da Inail – Direzione regionale Sardegna, sede di Sassari, e l’Istituto di tisiologia e malattie dell’apparato respiratorio dell’Aou azienda ospedaliero universitaria di Sassari, con l’obiettivo di individuare i soggetti a rischio Osas tra alcuni gruppi di lavoratori e fornire loro un adeguato trattamento terapeutico.

Il 15/40% degli incidenti gravi è dovuto a sonnolenza.

E’ ormai ampiamente dimostrato che esiste una correlazione tra sonnolenza alla guida e incidenti stradali: secondo una recente stima dell’Aci “tra il 15% e il 40% degli incidenti più gravi è imputabile a sonno e stanchezza”.

Inoltre, l’Aipo, Associazione italiana pneumologi ospedalieri, afferma che “è stato documentato che la sonnolenza diurna Osas-correlata determina un maggior rischio per incidenti alla guida di veicoli a motore ed infortuni sul lavoro, per questo da tempo si considera un problema di salute pubblica”.

E se i dati Istat 2010 riportano una flessione del1,9% di feriti e del 3,5% di morti rispetto al 2009, le statistiche sugli incidenti stradali evidenziano ancora un alto numero di vittime.

Fonte: INAIL

Approfondimenti

Precedente

Prossimo