L’analisi è effettuata sulla base dei dati derivanti da due fonti informative: le schede di rilevazione degli infortuni subiti dai lavoratori marittimi indirizzate alle Capitanerie e l’archivio Infor.Mo che riposta le informazioni sui fattori causali evidenziati nel corso delle inchieste infortuni condotte dalle ASL. Nel report è presente anche una sintetica descrizione del profilo di rischio nel settore marittimo-portuale.
PREMESSA
Il settore marittimo-portuale è stato oggetto di recenti approfondimenti, anche in tema di sostenibilità sociale, in cui vengono analizzati indicatori di contesto relativi soprattutto all’attività delle piccole e micro imprese e alla loro capacità di garantire allo stesso tempo livelli competitivi di produttività con la qualità del prodotto, il rispetto dell’ambiente e la salute e sicurezza degli operatori.
L’attività di ricerca condotta dall’INAIL nel settore marittimo-portuale, da un lato segue l’approccio definito prevention through design nello sviluppare e rendere applicabili le nuove tecnologie anche nell’area della salute e sicurezza in ambiente di lavoro, dall’altro si basa su un modello territoriale di intervento istituzionale che coniughi l’azione di assistenza con quella di vigilanza, rivolto alle imprese per il trasferimento di strumenti metodologici di supporto al processo di valutazione dei rischi in ottica gestionale.
Le informazioni riguardanti le cause e le dinamiche infortunistiche, basate sul Sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni mortali e gravi (Infor.Mo), integrate con l’analisi dei dati tratti dalle schede degli infortuni marittimi, risultano essere utili ad identificare i fabbisogni di intervento per la pianificazione di azioni istituzionali di supporto al miglioramento delle condizioni di sicurezza e salute degli operatori e per il livello di cultura aziendale della prevenzione.