Questi sono stati largamente utilizzati su tutto il territorio nazionale fino agli anni ‘90. La legge 257/92, pur mettendo al bando la loro produzione, importazione e commercializzazione non ne ha vietato l’utilizzo pertanto molti sono i siti nel nostro Paese contaminati da amianto.
La scheda informativa “Siti contaminati da amianto: misure di sicurezza da adottare a tutela dei lavoratori e degli ambienti di vita” presenta una sintesi dei dati inerenti il numero dei siti rilevati, una attenta disamina delle misure di prevenzione e protezione da adottare per la loro gestione in sicurezza.
Gli interventi di riqualificazione dei siti contaminati da amianto richiedono l’adozione di specifiche misure di prevenzione e protezione al fine di garantire la minima dispersione di fibre di amianto nelle matrici ambientali.
Le misure di protezione sono volte alla tutela delle persone e comprendono i dispositivi di protezione collettiva (Dpc) ed i Dpi. Il d.lgs. 81/2008 sancisce che si debbano privilegiare dispositivi di protezione collettiva rispetto a quelli di protezione individuale. Nel caso dell’amianto, i Dpc risultano una soluzione efficace durante i lavori di bonifica delle coperture in cemento amianto per la riduzione del rischio di caduta dall’alto per sfondamento delle lastre (come ad esempio le reti anticaduta, le linee vita, etc.).