La pubblicazione INAIL “Le malattie asbesto correlate” presenta i dati statistici aggiornati riguardanti le malattie asbesto-correlate riconosciute dall’INAIL e le rendite a favore dei soggetti colpiti e dei loro superstiti. L’analisi, a partire dai dati degli archivi Open Data INAIL e ai monitoraggi del Fondo per le vittime dell’amianto, fornisce un quadro statistico fruibile da tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella “questione amianto”.
Con il termine amianto (o asbesto) ci si riferisce ad un insieme di minerali conosciuti da moltissimi anni per le loro proprietà ignifughe e isolanti. La resistenza al calore di tale materiale e la sua struttura fibrosa ne avevano reso comune l’uso, soprattutto in edilizia. Tuttavia, è stato utilizzato anche sui mezzi di trasporto, all’interno di cicli industriali con alte temperature e in ambito domestico.
La sua ormai accertata nocività per la salute ha portato a vietarne l’uso in molti paesi. Se respirate, infatti, le polveri contenenti fibre d’amianto possono causare gravi patologie, l’asbestosi per importanti esposizioni, tumori della pleura, ovvero il mesotelioma pleurico, e il carcinoma polmonare. Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell’aria non sia pericolosa: un’esposizione prolungata nel tempo o a elevate quantità aumenta significativamente le probabilità di contrarne le patologie associate.
Il primo paese al mondo a usare cautele contro la natura cancerogena dell’amianto fu il Regno Unito nel 1930, a seguito di pionieristici studi medici che dimostrarono il rapporto diretto tra utilizzo di amianto e tumori. Nel 1943 la Germania fu il primo paese a riconoscere il cancro al polmone e il mesotelioma come conseguenza dell’inalazione di amianto e a prevedere un risarcimento per i lavoratori colpiti. Il primo Stato a bandire l’amianto fu l’Islanda nel 1983 e attualmente 67 paesi nel mondo hanno bandito l’amianto, la maggior parte dei quali con economie ad alto reddito.
In Italia la produzione, la lavorazione e la vendita dell’amianto sono fuori legge dal 1992. La legge n. 257 del 1992, oltre ad aver stabilito termini e procedure per la dismissione delle attività inerenti all’estrazione e alla lavorazione dell’amianto, è stata la prima a occuparsi anche dei lavoratori esposti all’amianto. L’asbestosi è stata la prima malattia professionale amianto-correlata riconosciuta dall’Inail; dal 1994 sono altresì tabellate come tali anche il mesotelioma (pleurico, pericardico e peritoneale) ed il carcinoma polmonare.
L’attenzione dell’INAIL per le malattie professionali correlate all’amianto è cresciuta negli anni, soprattutto in relazione all’aumento del numero delle morti provocate dalla fibra killer. I dati statistici, riferiti al nostro Paese e richiamati nella presente pubblicazione, sono ancora preoccupanti, oltre 1.000 casi ogni anno di nuove diagnosi di origine lavorativa.
Allo scopo di fornire dati e informazioni utili a comprendere il tema amianto, il presente lavoro, attraverso lo studio dei casi denunciati e riconosciuti dall’INAIL, nonché di quanto riportato nelle banche dati disponibili, approfondisce il legame tra malattie asbesto correlate e i principali settori in cui si concentrano, tra cui quelli della metalmeccanica e delle costruzioni, ma esamina anche la tipologia e la gravità della malattia, nonché i territori nazionali più coinvolti.
Una parte significativa del lavoro è dedicata all’analisi delle rendite che l’Istituto eroga ai lavoratori inabili e ai familiari superstiti di lavoratori deceduti a causa dell’amianto, esaminate secondo diverse variabili.
Un’ultima segnalazione merita, infine, la parte che viene riservata ai beneficiari del fondo vittime dell’amianto, istituito presso l’INAIL dalla Legge 24 dicembre 2007 n. 244 (Legge di stabilità 2008) per garantire una maggior tutela ai malati affetti da patologie legate all’amianto. I beneficiari del Fondo per le vittime dell’amianto sono i titolari di rendita di inabilità permanente, ai quali sia stata riconosciuta dall’INAIL una patologia asbesto correlata per esposizione all’amianto, e i titolari di rendita a superstiti dei lavoratori vittime dell’amianto. Successivamente, con la Legge di stabilità 2015 le prestazioni del Fondo sono state estese anche ai malati affetti da mesotelioma riconducibile a esposizione all’amianto ambientale o familiare.
In questo quadro si colloca la presente pubblicazione, attraverso la quale la Consulenza statistico attuariale dell’Inail annualmente offre una dettagliata analisi statistica delle malattie asbesto-correlate, al fine di fare maggiore chiarezza sull’argomento e conseguentemente aiutare ad escludere che la tutela offerta dal sistema assicurativo possa non raggiungere ambiti o situazioni oggi ancora inesplorate o non adeguatamente focalizzate.
LE MALATTIE ASBESTO CORRELATE
Analisi statistica
INDICE
1. Le malattie professionali asbesto correlate riconosciute dall’Inail nel quinquennio 2020-2024
2. Le rendite Inail di inabilità permanente e a superstiti per malattie professionali asbesto correlate, anni 2020-2024
3. Le prestazioni del Fondo vittime dell’amianto ai malati professionali e loro superstiti
4. Le prestazioni una tantum a favore dei malati di mesotelioma di origine non professionale e dei loro eredi
Fonte: INAIL