INAIL: Pubblicata la circolare per il reinserimento delle persone con disabilità da lavoro

Per il 2017 l’Inail mette a disposizione 21,2 milioni di euro per sostenere i datori di lavoro negli interventi di conservazione del posto di lavoro, fino a 150 mila euro per ciascun progetto. Le tre tipologie di interventi per le quali è possibile beneficiare di rimborso o anticipo delle spese sono le seguenti: interventi per il superamento e l’abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi di lavoro, l’adeguamento e l’adattamento delle postazioni di lavoro e la formazione.

Interventi per il superamento e l’abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi di lavoro, l’adeguamento e l’adattamento delle postazioni di lavoro e la formazione. Sono queste le tre tipologie di interventi per le quali il datore di lavoro può beneficiare di rimborso o anticipo delle spese, come previsto dal nuovo Regolamento per il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro, approvato lo scorso 11 luglio con la determina numero 258 del presidente dell’Inail Massimo De Felice, in attuazione di quanto disposto dalla legge di Stabilità 2015. Ai fini di assicurare un’applicazione omogenea su tutto il territorio, l’Inail ha pubblicato una circolare che fornisce elementi a chiarimento e supporto del nuovo regolamento.

Entro i limiti degli importi annualmente stanziati – nel 2017 pari a 21,2 milioni di euro – l’Inail rimborsa e/o anticipa ai datori di lavoro le spese relative alla realizzazione degli interventi di reinserimento lavorativo, fino a un massimo di 150mila euro per ciascun progetto personalizzato. La circolare, in particolare, illustra le modalità di attuazione delle misure previste dal regolamento finalizzate a fornire sostegno ai datori di lavoro per ottemperare agli obblighi di inclusione delle persone con disabilità per infortunio o malattia professionale nella fase del reinserimento lavorativo, in via prioritaria con la stessa mansione svolta prima dell’evento lesivo oppure con una mansione diversa. Gli interventi sono individuati nell’ambito di un progetto di reinserimento lavorativo personalizzato che prevede il coinvolgimento del lavoratore, delle equipe multidisciplinari territoriali dell’Inail e la partecipazione attiva del datore di lavoro, che cura direttamente la fase esecutiva in piena rispondenza alle misure organizzative e a ogni altra peculiarità aziendale.

In particolare, per gli interventi di superamento e di abbattimento delle barriere architettoniche, che comprendono gli interventi edilizi, impiantistici e domotici, è previsto un limite massimo di spesa rimborsabile dall’Inail pari a 95mila euro. Per gli interventi di adeguamento e di adattamento delle postazioni di lavoro, quali arredi, ausili e dispositivi tecnologici, informatici o di automazione, il rimborso può arrivare fino a un massimo di 40mila euro. Per gli interventi di formazione la spesa massima rimborsabile è pari a 15mila euro. Rientrano tra tali interventi, l’addestramento all’utilizzo delle postazioni e delle relative attrezzature di lavoro, la formazione e tutoraggio utili ad assicurare, ove possibile, lo svolgimento della stessa mansione ovvero la riqualificazione professionale per svolgerne un’altra. Nei limiti complessivi fissati per ciascuna tipologia di intervento, al datore di lavoro è rimborsato il 100% delle spese sostenute per il superamento o l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’adeguamento delle postazioni di lavoro. L’importo che l’Inail può rimborsare per gli interventi di formazione è invece pari al 60% del costo totale.

L’introduzione del danno biologico nell’oggetto della tutela garantita dall’Inail, di cui al d. lgs. n. 38/2000, ha determinato un radicale mutamento nel sistema di protezione del lavoratore contro i rischi da lavoro, incidendo di conseguenza sulla connotazione delle prestazioni fornite dall’Inail. Ai lavoratori infortunati e tecnopatici devono dunque essere garantite tutte le prestazioni necessarie per il recupero dell’integrità psicofisica, comprensive di quelle necessarie per il reinserimento socio-lavorativo.

Fonte: INAIL

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