Il Codice 2002 è stato ampiamente riconosciuto ed utilizzato sia a scopo formativo che per l’elaborazione di codici di etica nazionali in molti paesi. In Argentina e in Italia è stato usato quale riferimento per l’elaborazione della legislazione sulla salute e sicurezza occupazionali. Oltre alle lingue ufficiali dell’ICOH, il Codice etico fu tradotto in cinese, greco, italiano, giapponese, portoghese, spagnolo e turco.
Nel 2010, il gruppo di lavoro dei direttori medici delle Nazioni Unite ha suggerito che qualunque dichiarazione in materia di etica della medicina del lavoro rilasciata in seno alle Nazioni Unite dovesse essere ispirata al Codice etico ICOH ed elaborata in conformità ad esso. Inoltre, il Codice etico 2002 è stato adottato, su base volontaria, come standard nella definizione e valutazione della condotta professionale oltre ad essere ampiamente menzionato in questioni di salute occupazionale e affini.
Anche in Italia, il Codice del 2002 ha avuto un’importante fortuna editoriale ed è stato ampiamente citato nei principali manuali di medicina del lavoro, ed utilizzato come testo di riferimento nelle scuole di specializzazione.
Ricordiamo, inoltre, il riferimento al Codice etico ICOH nell’art. 39 del d.lgs. 81/2008, in cui si esplicitano i principi etici che informano l’attività professionale del medico competente.
Questa terza edizione 2014 mantiene la struttura esistente del Codice 2002 al fine di garantire continuità e riconoscibilità dei contenuti da parte di tutti i lettori provenienti dalla comunità degli operatori di medicina del lavoro a livello mondiale, ma si arricchisce di nuovi materiali di lavoro e documentazioni, ed attualizza la dimensione etica della pratica della medicina del lavoro alla luce delle nuove e stringenti priorità del mondo del lavoro con l’obiettivo di contribuire a stabilire dei principi comuni per attivare la collaborazione di tutti gli addetti per promuovere sia il lavoro di gruppo che un approccio multidisciplinare alla medicina del lavoro.