INAIL: stabile n. di infortuni mortali, mentre incidenti calano del 4% (1.o semestre 2011). Effetto crisi economica

Nel 1.o semestre 2011 rispetto al 2010 rimane stabile il n. di episodi mortali (428 vittime a fronte di 431) mentre si registra una riduzione di 16mila casi del totale infortuni. I dati condizionati dalla crisi economica. Per il presidente Sartori: “Cifre provvisorie, ma che testimoniano la crescente attenzione. Serve un ulteriore salto di qualità”

Dati INAIL.
Nel 1.o semestre 2011 rispetto al 2010:
– rimane stabile il n. di episodi mortali (428 vittime a fronte di 43)
– mentre si registra una riduzione di 16mila casi del totale infortuni.

I dati sono però in parte condizionati dalla crisi economica.
Ad es. il dato totale delle costruzioni registra un – 5,8%, ma è condizionato dalla crisi occupazionale del settore (-4,3%).

Per il presidente Sartori: “Cifre provvisorie, ma che testimoniano la crescente attenzione. Serve un ulteriore salto di qualità”

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I casi mortali:
– calano sensibilmente nel Mezzogiorno
(25 decessi in meno, pari a -15,9%),
restano sostanzialmente invariati al Centro (due casi in meno, pari a -2,4%)
mentre aumentano nel Nord (+24 vittime, +12,6%).

Flessione più pronunciata nell’industria.
L’analisi delle varie attività economiche evidenzia riduzioni diffuse, ma di diversa intensità: il calo degli infortuni è più pronunciato nell’industria (-5,6%) rispetto ai servizi (-3,2%) e all’agricoltura (-2,6%). Da sottolineare, peraltro, è che per tutti i rami di attività l’Istat registra un lieve aumento occupazionale (compreso tra +0,2% e +0,4%).
Per i casi mortali si è registrata una sostanziale stabilità dei dati, con un aumento o una diminuzione di poche unità nei diversi rami di attività.

Situazione generalizzata sul territorio.
Sul piano territoriale il calo risulta generalizzato: nel Mezzogiorno e nel Centro (rispettivamente -5,7% e -4,4% per gli incidenti in complesso) i lavoratori italiani si sono infortunati meno rispetto al Nord (-3,3%). Quest’ultimo si segnala, tuttavia, per un aumento occupazionale dello 0,6%, che al Sud si ferma solo al +0,2%, contro il decremento registrato nel Centro dello 0,6%.

(LP)

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