Inchiesta Eureco. La commissione Tofani: “Emerse problematicità”

Al termine della audizioni, il Sen. Tofani ha evidenziato la presenza di nodi ancora da sciogliere da parte della magistratura. Lo scorso agosto si erano verificati altri due incendi nello stabilimento, la cui natura e le cui eventuali correlazioni con l’incidente dello scorso 4 novembre saranno oggetto di approfondimento

(fonte INAIL)

“Sono emerse alcune problematicità per quanto riguarda l’incidente mortale, e attendiamo risposte dalla magistratura”.
Lo ha detto il senatore Oreste Tofani, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro che, il 15 novembre, ha condotto un sopralluogo all’interno dell’Eureco di Paderno Dugnano, l’azienda dove il 4 novembre si è verificata un’esplosione che ha provocato una vittima e cinque feriti.

“E’ importante capire come si è determinato l’evento, perché nessuno ha parlato della presenza di elementi pericolosi tali da poter presupporre il rischio di un’esplosione” ha sottolineato Tofani. “Il 5 e il 18 agosto ci sono stati altri due incendi e anche in questo caso non c’è stata data risposta sul perché. Dobbiamo capire se ci sono elementi che non sono ancora noti che abbiano potuto determinare una combustione o un’autocombustione, e anche se siano emerse problematiche per l’ambiente a causa delle manipolazioni a cielo aperto”.

In particolare, i lavori della commissione si sono concentrati proprio sugli altri due incendi che si sono verificati ad agosto nell’azienda, per capire se esista qualche correlazione con l’ultimo incidente, e sul rispetto delle norme per la sicurezza dei lavoratori. I senatori hanno ascoltato il sindaco di Paderno Dugnano, Marco Alparone, il pm di Monza che si sta occupando delle indagini, i rappresentanti delle forze dell’ordine, dell’Arpa e dell’Asl e il titolare dell’azienda, indagato per omicidio colposo.
“Sono davvero dispiaciuto per quello che è successo”, ha commentato quest’ultimo, uscendo dal Comune. “Sergio Scapolan, l’operaio morto, oltre che un mio dipendente era anche un amico”.

(Red)

Fonte: INAIL

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