Influenza aviaria: la prevenzione non è mai troppa

La strategia dell’UE sulla questione dell’influenza aviaria è impostata su piani di preparazione per fronteggiare il contagio e il Commissario europeo alla salute cerca di evitare commenti allarmistici. Ma l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, con una nota del 26 ottobre scorso, afferma che è meglio cuocere pollame e uova, anche se non è provato il rischio di consumarli crudi.

Il problema dell’influenza aviaria continua a tenere in allarme il consumatore e le istituzioni europee fanno bene a invocare particolare attenzione alla prevenzione, anche se qualche volta con toni diversi. Ad esempio, se da un lato il Commissario europeo alla salute e protezione dei consumatori cerca di evitare commenti allarmistici e, intervenendo nella plenaria del Parlamento europeo che ha discusso la strategia da adottare per fronteggiare un’eventuale pandemia, ha dichiarato che “la presenza dell’influenza aviaria in Europa a livello di volatili non aumenta o non influisce sui rischi di una pandemia, e quindi occorre evitare il panico, ma preoccuparsi di porre in atto i necessari correttivi”, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, in una nota del 26 ottobre scorso, dichiara che la presenza dell’influenza aviaria H5N1 in parti dell’Europa continentale ha provocato pubblica preoccupazione sulla sicurezza del pollame e uova per consumo umano. L’Autorità per la sicurezza alimentare – che ha sede a Parma – avverte che non ci sono prove che suggeriscano che l’influenza aviaria possa essere trasmessa agli esseri umani attraverso il consumo di cibo, in particolare di pollame e uova….però è meglio cuocere pollame e uova prima di consumarli in quanto non deve venir meno la precauzione alimentare permanente per proteggere i consumatori dai rischi da avvelenamento da cibo.
Per opportuna e maggiore informazione ai consumatori riportiamo nel link due interessanti note.

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