Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail tra gennaio e novembre sono state 502.458 (+2,1% rispetto allo stesso periodo del 2020), 1.116 delle quali con esito mortale (-3,0%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 50.804 (+24,1%). I dati mensili sono fortemente influenzati dall’emergenza Coronavirus.
Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Inail entro il mese di novembre. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (novembre 2020 vs novembre 2021) e “di periodo” (gennaio-novembre 2020 vs gennaio-novembre 2021).
DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di novembre sono state 502.458, oltre 10mila in più (+2,1%, contro il +6,3% della rilevazione al 31 ottobre) rispetto alle 492.150 dei primi 11 mesi del 2020, sintesi di un calo delle denunce nel trimestre gennaio-marzo (-11%), di un incremento nel semestre aprile-settembre (+21%) e di un nuovo calo nel bimestre ottobre-novembre (-16%) nel confronto tra i due anni.
I dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano nei primi 11 mesi del 2021 un aumento a livello nazionale degli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (+25,5%, da 56.745 a 71.243 casi), che sono diminuiti del 32% nel primo bimestre di quest’anno e aumentati del 48% nel periodo marzo-novembre (complice il massiccio ricorso allo smart working nello scorso anno, a partire proprio dal mese di marzo), e un decremento dell’1,0% (da 435.405 a 431.215) di quelli avvenuti in occasione di lavoro, che sono diminuiti del 10% nel primo trimestre di quest’anno, aumentati del 18% nel semestre aprile-settembre e di nuovo calati nel bimestre ottobre-novembre (-22%).
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di novembre sono state 1.116, 35 in meno rispetto alle 1.151 registrate nei primi 11 mesi del 2020 (-3,0%). Il confronto tra il 2020 e il 2021, come detto, richiede però cautela, in quanto i dati delle denunce mortali degli open data mensili, più di quelli delle denunce in complesso, sono provvisori e influenzati fortemente dalla pandemia da Covid-19, con il risultato di non conteggiare alcune “tardive” denunce mortali da contagio, in particolare relative al mese di marzo 2020. Si fa notare, inoltre, che i decessi causati dal Covid-19 avvengono dopo che è intercorso un periodo di tempo più o meno lungo dalla data del contagio.
Ciò premesso, a livello nazionale i dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano per i primi 11 mesi di quest’anno un aumento solo dei casi avvenuti in itinere, passati da 199 a 234 (+17,6%), mentre quelli in occasione di lavoro sono diminuiti del 7,4% (da 952 a 882). La gestione assicurativa Industria e servizi è l’unica a registrare un segno negativo (-5,6%, da 1.002 a 946 denunce mortali), al contrario dell’Agricoltura e del Conto Stato, che passano rispettivamente da 103 a 122 denunce (+18,4%) e da 46 a 48 (+4,3%). Dall’analisi territoriale emerge un incremento nel Sud (da 243 a 297 casi mortali), nel Nord-Est (da 225 a 250) e nel Centro (da 197 a 212). Il numero dei decessi è invece in calo nel Nord-Ovest (da 397 a 282) e nelle Isole (da 89 a 75).
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi 11 mesi del 2021 sono state 50.804, circa 10mila in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (+24,1%), sintesi di un calo del 26% nel periodo gennaio-febbraio, di un aumento del 54% in quello di marzo-settembre, di un lieve calo dello 0,4 ad ottobre e di un nuovo incremento del 26% a novembre nel confronto tra i due anni.
Le patologie denunciate tornano quindi ad aumentare, dopo un 2020 condizionato fortemente dalla pandemia con denunce in costante decremento nel confronto con gli anni precedenti. Lo scorso anno, infatti, stop e ripartenze delle attività produttive hanno ridotto l’esposizione al rischio di contrarre malattie professionali. Allo stesso tempo, lo stato di emergenza, le limitazioni alla circolazione stradale e gli accessi controllati a strutture sanitarie di vario genere hanno disincentivato e reso più difficoltoso al lavoratore la presentazione di eventuali denunce di malattia, rimandandola al 2021.
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi 11 mesi del 2021, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori che superano anche a novembre le patologie del sistema respiratorio.
Fonte: INAIL