Al 30 aprile 2008, il bilancio infortunistico dell’INAIL si presenta, infatti, statisticamente più favorevole rispetto a quello dell’anno precedente, sia per l’andamento generale del fenomeno, sia soprattutto in relazione alle morti bianche.
Per quanto riguarda i casi mortali la diminuzione è pari al -12,8%.
Le morti bianche denunciate sono state 1.170, 171 in meno rispetto ai 1.341 dell’anno precedente. Il dato è, però, ancora provvisorio.
Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, commentando i dati del documento presentato oggi a Roma, ha dichiarato che proprio le stime dell’INAIL rappresenteranno uno dei punti di riferimento determinanti nello sviluppo delle strategie di informazione, formazione e prevenzione al quale sta lavorando attualmente il suo dicastero. “Si tratta di attività che hanno bisogno di essere guidate da informazioni oggettive e indiscutibili, in grado anche di fornire una visione selettiva degli ambiti particolari dove concentrarsi”, ha valutato Sacconi. “I dati dell’INAIL ci consentiranno, così, non solo quest’orientamento, ma anche di valutarci, verificando se le strategie che metteremo in atto raggiungeranno i risultati preposti”.
Riguardo il quadro emerso nel Rapporto il ministro ha espresso una parziale soddisfazione. “Non voglio sottovalutare l’andamento positivo registrato in quest’ultimo periodo, ma gli infortuni calano in modo insoddisfacente rispetto a quanto un paese evoluto deve pretendere”, ha sostenuto. “Anche se dal ’63 il numero delle morti bianche è diminuito progressivamente, rimane uno zoccolo duro di 1.200 vittime all’anno sul quale dobbiamo intervenire”. In particolare preoccupa quel 52% di incidenti mortali provocato dalla circolazione stradale: “un’anomalia italiana che va presto invertita e che deve essere oggetto di particolare attenzione”. Sacconi ha promesso, così, la disponibilità di “consistenti risorse per il piano di informazione e formazione che arriveranno dalla riorganizzazione delle diverse direzioni generali del ministero. Stiamo discutendo con le parti sociali e a breve convocheremo un tavolo per ragionare sul T.U. unico e sugli organismi bilaterali, sui quali noi puntiamo molto”.
Sacconi ha anticipato che parte di questi stanziamenti sarà presa dal Fondo per l’integrazione degli immigrati, introdotto nella precedente legislatura e pari a circa 50 milioni di euro. Il ministro non ha, tuttavia, specificato se sarà utilizzata la totalità del Fondo o solo una sua parte. Sollecitato dai giornalisti, infatti, si è limitato a precisare che i tecnici del suo dicastero stanno lavorando per stornare le risorse e spostarle dalle destinazioni precedenti a quelle attuali.
Altro intervento determinante su cui si concentrerà l’azione del Governo sarà condotto su quel numero ristretto di aziende, evidenziato dal Rapporto, caratterizzato da un più alto tasso di ripetitività infortunistica. “Guai a considerare il mercato del lavoro italiano indifferentemente esposto al rischio”, ha concluso il ministro. ” I dati dell’INAIL segnalano la presenza di un numero di imprese relativamente basso e costantemente segnato da incidenti. Per intervenire in modo opportuno, però, occorre avere più specificità informativa su questa platea di aziende – dalla loro tecnologia, alle caratteristiche dimensionali, dal numero di addetti all’ubicazione territoriale – in modo da potere disporre di una chiara valutazione del danno preventivo”.