Infortuni mortali nel settore delle costruzioni:monitoraggio FILLEA-CGIL

Nel 2005 sono state 191 le vittime nei cantieri edili italiani. E’quanto ha affermato in una nota la Fillea-CGIL, dal significativo titolo “La guerra dimenticata dei costruttori di pace”,diramata in occasione del XVI Congresso Nazionale che si è svolto a Pesaro.

Con il titolo “La guerra dimenticata dei costruttori di pace”, la Fillea-CGIL ha reso noto i dati del monitoraggio degli infortuni sul lavoro nel settore delle costruzioni. Costruiscono case, scuole, ospedali, strade e ponti, costruttori di pace – si legge nella nota della Fillea -che muoiono ogni giorno, in silenzio, in una guerra dimenticata da tutti. Nel 2005 sono state 191 le vittime nei cantieri edili italiani. “Questi dati – sottolinea la Fillea – , sicuramente inferiori a quelli che denuncerà l’INAIL per il 2005, non tengono conto degli infortuni che passano sotto silenzio, poiché i lavoratori colpiti spesso sono “irregolari” e non vengono registrati né dall’anagrafe delle Casse edili, né da quella dell’INAIL. Gli infortuni denunciati dall’INAIL e monitorati dalla FILLEA sono infatti solo una parte di quelli che realmente accadono. La Commissione parlamentare d’inchiesta sulle morti bianche ha riconfermato l’edilizia come uno dei settori più colpiti, con 330-350 morti l’anno.
Altro dato preoccupante è il crescente aumento dei casi di infortunio, soprattutto quelli mortali, tra i lavoratori stranieri che lavorano nel settore, la percentuale sul totale rispetto allo scorso anno è salita dal 18 al 19.

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