La due giorni “Da soli siamo IN-VISIBILI, uniti siamo IN-VINCIBILI” è stata un momento di confronto con le istituzioni sulla migrazione a partire dalle questioni inerenti il lavoro in agricoltura.
La Giornata internazionale del migrante si celebra ogni anno il 18 dicembre, data anniversario dell’adozione nel 1990, da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU, della Convenzione internazionale per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e i membri delle loro famiglie.
“Il lavoro sommerso in agricoltura – sottolinea in una nota la FLAI CGIL – è notevolmente lievitato negli ultimi anni e coinvolge complessivamente, secondo le stime del Rapporto Agromafie e caporalato dell’Osservatorio Placido Rizzotto/Flai, circa 400 mila lavoratori migranti delle campagne di tutta Italia, 100 mila dei quali costretti a subire ricatti e a vivere in condizioni insostenibili, talvolta non dissimili dalla schiavitù. Una situazione inaccettabile in un paese civile da cui consegue una crescente evasione fiscale ed elusione contributiva, un lavoro povero e dequalificato, e forme di illegalità e di sfruttamento nei riguardi dei lavoratori in generale e migranti in particolare”.
La FLAI coglie l’occasione per ribadire la necessità di intensificare gli sforzi nella lotta allo sfruttamento e al caporalato, che continua a mietere troppe vittime tra le lavoratrici e i lavoratori agricoli, locali e forestieri. “Il nostro obiettivo – affermano in una nota i promotori dell’iniziativa – è di vedere riconosciuto un lavoro di qualità fatto del rispetto delle norme e dei contratti. Solo così sarà spazzata via ogni forma di assoggettamento e lavoro servile”.