Inquinamento in Europa, male l’Italia

In Europa si respira meglio a nord che a sud ed est. L’associazione Respire ha pubblicato il 5 giugno2014, in partenariato con la rivista “We demain”, una classifica dell’inquinamento nelle 100 città più grandi d’Europa.

In Europa si respira meglio a nord che a sud ed est. L’associazione Respire ha pubblicato ieri 5 giugno, in partenariato con la rivista “We demain”, una classifica dell’inquinamento nelle 100 città più grandi d’Europa.

L’associazione ha utilizzato come base i dati dell’Agenzia europea per l’ambiente che raccoglie l’insieme delle misurazioni di qualita’ dell’aria della varie stazioni disseminate in Europa. La classifica è stata elaborata sommando il numero di giorni che, nel 2011, sono state sforate le soglie sanitarie degli agenti inquinanti: i PM10 (particelle di diametro inferiore a 10 micron), il diossido di azoto e l’ozono. Tra i maggiori agenti nocivi all’aria che respiriamo, questi tre inquinanti pericolosi per la salute, possono provocare turbe respiratorie, malattie cardiovascolari, cancro al polmone e, di conseguenza, morti precoci.

La lettura della classifica deve essere però fatta con prudenza. Le città presentano non solo condizioni geografiche molto differenti ma anche sistemi di controllo della qualità dell’aria a volte non comparabili. “La misurazione imperfetta dell’inquinamento è un segnale che l’Europa non è molto impegnata in merito” sottolinea Sébastien Vray, presidente di Respire.

La città al primo posto (quella meno inquinata) è Cluj-Napoca, nel nord-ovest della Romania. Ma, precisa l’associazione, questa citta’ di 324.000 abitanti ha solo due stazioni di rilevamento, che non misurano i particolati fini, mentre Berlino ha una rete di 48 stazioni e si attesta al 65mo posto.
Fatta questa precisazione, la classifica mostra che i due terzi delle più grandi città europee sforano regolarmente, più di 35 volte ogni anno, i limiti regolamentari.

Secondo un rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente, nove cittadini dell’Unione Europea su dieci respirano almeno un inquinante atmosferico tra i più nocivi, a livelli tali che l’Organizzazione Mondiale della Sanità reputa pericolosi per la salute.
Con il 30% di parco macchine a gasolio, nessuna città italiana figura tra le prime 40, mentre tre si classificano tra le ultime 11: Roma (89), Torino (91) e Milano (98); la citta’ più ‘respirabile’ risulta essere Bari (44), seguita da Firenze (74), Palermo (80), quindi Napoli (83) ma con i dati 2010, poiche’ quelli 2011 non sono disponibili e infine Bologna (85). Anche in Francia, dove il diesel viene usato dal 70% dei veicoli, nessuna città è tra le prime 40. Nel Regno Unito, con un parco diesel inferiore al 25%, sei città sono invece tra le prime 10 e nessuna tra le ultime 10. Ad est, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia pagano soprattutto per la loro dipendenza dal carbone. Solo la città di Gdansk (35) è tra le prime 50.

In linea generale, tra le città che si classificano meglio, si trovano quelle che praticano una politica dissuasiva della circolazione delle auto private, e sviluppano una politica di mobilità dolce. Le città pilota del movimento “Slow Cities” -movimento nato nel 1999 e che ha come scopo la promozione di ritmi lenti nella circolazione- sono ben posizionate: Edimburgo (2), Bristol (2), Bonn (10), Rotterdam (21), Valencia (20), Malmo (25) e Goteborg (26).

Fonte: Aduc

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