Integrazione degli aspetti ambientali nella normalizzazione europea

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE C 74/57 del 23 marzo2005 è pubblicato il Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento e al Comitato economico e sociale europeo relativa all’integrazione degli aspetti ambientali nella normalizzazione europea.

In seguito alla richiesta della Commissione di consultare il Comitato economico e sociale europeo sulla problematica relativa all’integrazione degli aspetti ambientali nel processo di normalizzazione
Europea che si inserisce nel quadro delle priorità delineate nella strategia dell’ì Unione europea a favore dello sviluppo sostenibile adottata dalla Commissione stessa nel 2001, lo stesso Comitato ha adottato all’unanimità il Parere espresso nel corso della 411.a sessione plenaria, svoltasi in data 14 settembre 2004 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE C 74/57 del 23 marzo 2005.
Secondo il C.E.S.E. lo sviluppo di una cultura europea della normalizzazione tecnica è essenziale per garantire un funzionamento efficace ed equilibrato del mercato interno nell’Unione a 25. E’quindi importante, specie in campo ambientale, assicurare delle misure per la formazione di esperti e per la predisposizione e l’utilizzo di banche dati adeguate in modo da assicurare l’integrazione degli aspetti ambientali nel sistema europeo di normalizzazione nonché il pieno inserimento in esso dei nuovi paesi membri grazie alla partecipazione dei loro organismi di normazione. Il sistema europeo di normalizzazione – si legge ancora nel Parere del C.E.S.E. – tecnica basato sul consenso fra tutte le parti interessate all’elaborazione dei nuovi standard e sulla adesione volontaria delle stesse alle norme adottate, ha dimostrato piena validità nonché un livello di efficacia e flessibilità tali da consentire una crescita elevata della produzione normativa. Il numero totale delle norme europee ha raggiunto, ad esempio, nel 2003 la considerevole cifra di circa 13.500, svolgendo un ruolo estremamente positivo per l’economia, riducendo i costi delle transazioni, facilitando il commercio e l’interscambio, aumentando la competitività e rafforzando l’innovazione. Inoltre, secondo il Comitato gli obiettivi di una efficace associazione degli aspetti ambientali al processo di normalizzazione tecnica possono essere raggiunti meglio – specie nel caso della piccola e media impresa – attraverso codici di condotta, rapporti tecnici e strumenti più flessibili,o attraverso workshop di formazione e manuali pratici che possano trasmettere conoscenze e sensibilizzare alla questione sin dalla fase di concezione di nuovi prodotti, nuovi processi produttivi e nuovi servizi. A questo proposito possono essere utilizzate le procedure semplificate, adottate nel caso EMAS o delle norme di igiene e di sicurezza per le piccole imprese, come più volte sottolineato nel parere del CESE.

Fonte: Eur-Lex

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