ISPRA, Criteri tecnici per l’analisi dello stato quantitativo e il monitoraggio dei corpi idrici sotterranei

La pubblicazione “Criteri tecnici per l’analisi dello stato quantitativo e il monitoraggio dei corpi idrici sotterranei”, che fa seguito al precedente documento tecnico “Progettazione di reti e programmi di monitoraggio delle acque ai sensi del D.Lgs 152/2006 e relativi decreti attuativi”, si divide in tre sezioni rispettivamente dedicate alla classificazione dello stato quantitativo, al monitoraggio dei dati e alla raccolta di esempi e applicazioni pratiche.

La Direttiva Quadro sulle Acque (Water Framework Directive – WFD, 2000/60/CE) stabilisce il raggiungimento dell’obiettivo del buono stato qualitativo e quantitativo per tutte le acque in Europa.
Le acque sotterranee sono, per definizione, tutte le acque che si trovano sotto la superficie del suolo, nella zona di saturazione dell’acquifero e a contatto diretto con il suolo o il sottosuolo (Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152). All’Articolo 4, la WFD sancisce che “gli Stati membri proteggono, migliorano e ripristinano i corpi idrici sotterranei, e assicurano un equilibrio tra l’estrazione e il ravvenamento delle acque sotterranee al fine di conseguire un buono stato delle acque sotterranee”. Ne deriva che il buono stato delle acque sotterranee è determinato dal raggiungimento del buono stato sia quantitativo sia qualitativo in ciascun corpo idrico sotterraneo.

Il documento “Criteri tecnici per l’analisi dello stato quantitativo e il monitoraggio dei corpi idrici sotterranei” ha lo scopo di fornire i criteri tecnici per la valutazione dello stato quantitativo dei corpi idrici sotterranei e per la programmazione del monitoraggio quantitativo, in accordo con quanto stabilito dalla WFD, dalle altre direttive europee sull’argomento e dalla legislazione nazionale che recepisce e disciplina la materia.
Un ulteriore obiettivo di questo documento è quello di favorire l’omogeneizzazione dei metodi di lavoro a scala nazionale, dei criteri di analisi dei dati e di progettazione delle reti di monitoraggio per quanto attiene lo stato quantitativo.
La redazione di questo documento fa seguito al lavoro svolto dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente riportato nel documento “Progettazione di reti e programmi di monitoraggio delle acque ai sensi del D.Lgs 152/2006 e relativi decreti attuativi” (ISPRA, 2014).

Il documento è strutturato in tre parti:

Sezione 1 – Analisi dello stato quantitativo (Capitoli 3 – 9);
Sezione 2 – Monitoraggio dello stato quantitativo (Capitoli 10 – 12);
Sezione 3 – Allegati: Inquadramento normativo, metodologie di analisi e monitoraggio,
presentazione di alcuni casi studio (Capitoli 13 – 16).

Nella prima sezione sono descritti i metodi di analisi dello stato quantitativo ai sensi della WFD. Sono illustrati i criteri comuni da adottare a scala nazionale in funzione della tipologia dei corpi idrici sotterranei e delle interazioni con i corpi idrici superficiali e con le acque marine e in funzione delle pressioni che insistono sui diversi corpi idrici.
Nella seconda sezione, dedicata al monitoraggio, vengono forniti i criteri tecnici per il monitoraggio e l’analisi degli indicatori idrologici dello stato quantitativo, in funzione delle diverse tipologie di acquifero.
La terza parte riporta, infine, oltre all’inquadramento normativo, la descrizione più dettagliata di alcune metodologie, come ad esempio il calcolo di bilancio idrico e l’analisi della interazione acque sotterranee-acque superficiali. Vengono inoltre presentati alcuni casi studio esemplificativi delle metodologie proposte.

Fonte: ISPRA

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