ISPRA presenta l’edizione 2017 del “Rapporto Rifiuti Speciali”

Il Rapporto Rifiuti Speciali 2017, giunto alla sua sedicesima edizione, fornisce i dati sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali (non pericolosi e pericolosi) relativi all’anno 2015. Il report evidenzia la crescita della produzione di rifiuti speciali, soprattutto nel settore delle costruzioni e demolizioni. Diminuisce il conferimento in discarica e aumentano i rifiuti destinati al recupero di materia.

Il Rapporto Rifiuti Speciali, giunto alla sua sedicesima edizione, è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro nazionale per il ciclo dei rifiuti dell’ISPRA, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente, in attuazione di uno specifico compito istituzionale previsto dall’art.189 del D.Lgs. n. 152/2006.

Attraverso un efficace e completo sistema conoscitivo sui rifiuti, si intende fornire un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato di supporto al legislatore per orientare politiche e interventi adeguati, per monitorarne l’efficacia, introducendo, se necessario, eventuali misure correttive.

L’edizione 2017 del Rapporto Rifiuti Speciali fornisce i dati, relativi all’anno 2015, sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, a livello nazionale e regionale, e per la gestione anche a livello provinciale; e sull’import/export.

Aumenta nel 2015 la produzione nazionale di rifiuti speciali (+2,4% rispetto al 2014). I rifiuti speciali non pericolosi segnano un +2,3% (pari a oltre 2,8 milioni di tonnellate) mentre i rifiuti speciali pericolosi crescono del 3,4% (pari a 300 mila tonnellate).
A incidere maggiormente sull’aumento della produzione, sono i rifiuti speciali non pericolosi del settore delle costruzioni e demolizioni (43,9%) mentre il contributo più significativo alla
produzione di rifiuti speciali pericolosi è determinato dal settore manifatturiero (39,2% del totale), corrispondente a quasi 3,6 milioni di tonnellate.

Nel Rapporto Rifiuti Speciali emerge che, nel 2015, i rifiuti speciali gestiti in Italia sono stati pari a 136 milioni di tonnellate, di cui 127,7 milioni (93,8%) non pericolosi e i restanti 8,4 milioni di tonnellate (6,2%) pericolosi. Rispetto al totale gestito, il recupero di materia, con il 65,1%, è la forma di gestione prevalente (88,6 milioni di tonnellate), seguita da altre operazioni di smaltimento come il trattamento chimico-fisico e biologico, raggruppamento preliminare e ricondizionamento preliminare (18,6 milioni di tonnellate). Appare significativo il dato relativo al recupero di
materia, che rispetto al 2014, fa registrare un aumento di oltre 5 milioni tonnellate.

Rispetto all’anno precedente, nel 2015 le discariche destinate allo smaltimento dei rifiuti speciali sono diminuite di 28 unità. A livello nazionale, i rifiuti speciali smaltiti in discarica sono 11,2 milioni di tonnellate: 9,9 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi (88,5%) e 1,3 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi (11,5%). In generale, una diminuzione del totale smaltito in discarica, a livello nazionale, pari a 200 mila tonnellate (-1,8%).

Nel 2015 è in diminuzione del 2,9%, rispetto al 2014, la quantità totale di rifiuti speciali esportata all’estero (in tutto 3,1 milioni di tonnellate, di cui 2,2 milioni di tonnellate sono non pericolosi, 955 mila tonnellate sono pericolosi); in particolare, tali rifiuti, provengono da impianti di trattamento dei rifiuti e sono inviati principalmente in Germania. I rifiuti speciali importati da altri Paesi sono invece diminuiti del 6,6% e provengono soprattutto da Germania e Ungheria.

Fonte: ISPRA

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