“Questo report rappresenta un contributo importante per la conoscenza dei fenomeni di dissesto, per le politiche di mitigazione del rischio nel Paese e per interventi strutturali sul territorio – ha dichiarato il Presidente ISPRA Stefano Laporta – La diffusione delle informazioni ambientali sono un obiettivo strategico per ISPRA e SNPA. Informare i cittadini è un dovere ma anche un’operazione dai risvolti importanti dal punto di vista sociale ed economico”.
Si aggiorna lo scenario del dissesto idrogeologico in Italia: nel 2017 è a rischio il 91% dei comuni italiani (88% nel 2015) ed oltre 3 milioni di nuclei familiari risiedono in queste aree ad alta vulnerabilità. Aumenta la superficie potenzialmente soggetta a frane (+2,9% rispetto al 2015) e quella potenzialmente allagabile nello scenario medio (+4%); tali incrementi sono legati a un miglioramento del quadro conoscitivo effettuato dalle Autorità di Bacino Distrettuali con studi di maggior dettaglio e mappatura di nuovi fenomeni franosi o di eventi alluvionali recenti. Complessivamente, il 16,6% del territorio nazionale è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni (50 mila km2). Quasi il 4% degli edifici italiani (oltre 550 mila) si trova in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata e più del 9% (oltre 1 milione) in zone alluvionabili nello scenario medio.