ISS e CNR partner italiani del progetto UE sulle nuove strategie di riuso delle risorse idriche

L’Istituto Superiore di Sanità e l’Istituto di Ricerca sulle Acque del CNR partecipano al progetto europeo “A novel Framework to Assess and Manage contaminants of Emerging concern in indirect potable reuse” (FRAME) coordinato dall’Istituto federale tedesco di Idrologia (BfG) con l’obiettivo ultimo di aumentare le risorse di acqua potabile.

Aumentare la disponibilità di acqua potabile sicura riutilizzando acque trattate, dopo aver ridotto al minimo con nuovi metodi di valutazione e gestione, i rischi derivanti da eventuali contaminazioni chimiche e biologiche presenti.

E’ questo, in sintesi, il cuore del progetto europeo “A novel Framework to Assess and Manage contaminants of Emerging concern in indirect potable reuse” (FRAME), coordinato dall’Istituto federale tedesco di Idrologia (BfG) e al quale partecipano come partner italiani l’Istituto Superiore di Sanità e l’Istituto di Ricerca sulle Acque del CNR.

Nato sotto l’egida dell’iniziativa di ricerca europea Water Joint Programming Initiative (JPI) “Water challenges for a changing world “, il progetto è stato finanziato per la durata di tre anni. Il Ministero tedesco per la Ricerca BMBF, l’Agenzia francese per l’Acqua ONEMA, il Consiglio delle Ricerche norvegese RCN e il Ministero italiano dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) sosterranno finanziariamente i rispettivi ricercatori nazionali che partecipano alle attività del progetto.

Scienziati, ingegneri e professionisti provenienti da sette istituti di quattro Paesi europei (Germania, Italia, Francia e Norvegia) sono al lavoro per sviluppare nuove strategie di riduzione al minimo dell’impatto di una vasta gamma di contaminanti chimici e biologici derivante dal riutilizzo di acque reflue trattate di origine domestica. Con l’obiettivo ultimo di aumentare le risorse di acqua potabile mediante ravvenamento di falde (facendo cioè filtrare artificialmente le acque di un fiume sul terreno sopra la falda) o incremento delle portate fluviali, una metodologia emergente in Europa definita anche come “riutilizzo potabile indiretto”.

Il progetto FRAME affronta diversi aspetti legati alla valutazione della qualità delle acque di riuso, in quanto gli inquinanti emergenti e gli agenti patogeni sono solo parzialmente rimossi dagli impianti convenzionali di trattamento delle acque reflue, tra cui:
– efficienza dei diversi processi di trattamento nella rimozione di contaminanti emergenti;
– determinazione e rimozione dei prodotti di trasformazione di sostanze emergenti formati da reazioni microbiologiche e chimiche; – inattivazione dei virus e altri agenti patogeni;
– rimozione di batteri resistenti agli antibiotici;
– uso di saggi biologici in vitro ed in vivo e biomarkers per rilevare gli effetti causati da specifici agenti inquinanti e da miscele di sostanze inquinanti;
– stima della riduzione dei rischi ambientali e per la salute umana;
– analisi dei costi, benefici non monetari e potenziali svantaggi delle diverse strategie di trattamento.

Fonte: ISS

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