Conti in rosso per lo Stato. Il Conto economico trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, diffuso dallIstat il 2 luglio scorso (vedi link), il rapporto tra deficit e Pil nel primo trimestre 2009 si è attestato al 9,3% contro il 5,7% dei primi tre mesi del 2008. Si tratta del peggior risultato dal 1999.
LIstituto statistico nazionale rileva come il dato relativo al primo trimestre di questanno sia il più negativo dal 1999, anno in cui è cominciata la serie statistica dellIstat. Per quanto riguarda le entrate, nel primo trimestre di questanno sono diminuite del 2,8%, rispetto allanno precedente, mentre le uscite totali sono aumentate in termini tendenziali del 4,6%. Quanto, invece, il saldo primario, ovvero lindebitamento delle amministrazioni pubbliche al netto degli interessi passivi, è risultato negativo con una incidenza sul Pil del 4,6% contro lo 0,8% dello stesso periodo 2008.
Fra le varie considerazioni avanzate in ambienti economici e sindacali, appare evidente, fra laltro, che il calo delle entrate tributarie nei primi quattro mesi del 2009 di 4,3 miliardi di euro, il 3,8% in meno rispetto allo scorso anno, contribuisce a ridurre le entrate e accentuare lo sbilanciamento della spesa, anche perché lunica eccezione a tale calo complessivo del gettito,l marcano ancora una volta lavoratori dipendenti e pensionati, che ormai praticamente quasi da soli versano sempre le loro tasse nella casse dello Stato.
Per questi motivi, i sindacati sostengono che senza una manovra anti-ciclica, e dunque antirecessiva, fondata sul sostegno delloccupazione e dei redditi da lavoro di pendente e da pensione, non si esce dalla crisi e la ripresa si allontana.
(LG-FF)
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