Istituito il registro dei produttori di tecnorifiuti (RAEE).

Sulla G.U. n. 257 del 5/11/2007 è pubblicato il Decreto 25 settembre 2007, n.185 del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare concernente “Istituzione e modalità di funzionamento del registro nazionale dei soggetti obbligati al finanziamento dei sistemi di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)

Il decreto di cui sopra è stato emanato dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell’economia e delle finanze riguardante l’istituzione del nuovo Registro RAEE al quale dovranno iscriversi, entro novanta giorni dall’entrata in vigore del decreto stesso (registrazione che dovrà avvenire solo per via telematica) tutte quelle aziende che producono rifiuti di pc., telefonini, frigoriferi, lavatrici, ecc., ovvero l’elenco delle imprese che finanzierà il sistema di riciclo e smaltimento a norma UE. L’iscrizione al Registro è effettuata dal produttore presso la Camera di commercio nella cui circoscrizione si trova la sede legale dell’impresa. Nel caso in cui il produttore non sia stabilito nel territorio italiano, si iscrive al Registro attraverso un proprio rappresentante in Italia, incaricato di tutti gli adempimenti previsti dal decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151. In tale caso l’iscrizione è effettuata presso la Camera di commercio nella cui circoscrizione si trova la sede legale del rappresentante.
Ai sensi dell’articolo 19 del citato decreto legislativo gli oneri relativi all’istituzione del Registro sono a carico dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche in misura proporzionale alle rispettive quote di mercato che ne stabilisce anche le modalità di versamento.
I produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche dovranno comunicare con cadenza annuale al Comitato di vigilanza e controllo i dati previsti ai commi 6 e 7 dell’articolo 13 dello stesso decreto legislativo del 2005, avvalendosi del modello di dichiarazione ambientale di cui alla legge 25 gennaio 1994, n. 70, che, a tale fine, è modificato con le modalità previste dalla medesima legge.
Il decreto 151 del 2005 consente ai produttori di applicare un contributo per finanziare le attività di riciclo dei rifiuti elettrici ed elettronici, una sorta di minitassa ambientale che graverà sul consumatore all’acquisto di un prodotto elettrico o elettronico.
Va sottolineato che le disposizioni del decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151, inerenti gli obblighi di gestione e finanziamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche provenienti da nuclei domestici sono attuate secondo un regime transitorio per assicurare l’avvio rapido ed efficace delle attività previste a carico dei produttori di AEE e dei sistemi collettivi da questi costituiti.
Il regime transitorio è definito mediante la stipula di un accordo di programma tra Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, l’ANCI e le organizzazioni di categoria dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Questa eco-rivoluzione normativa – secondo il Ministro Pecoraro Scanio – “dovrebbe garantire la nascita di diversi soggetti in grado di concorrere tra loro e raggiungere sin dal primo anno gli obiettivi di raccolta e recupero fissati dall’Ue”.
(LG/FF)

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