Lo schema di regolamento prevede un assetto didattico finalizzato esclusivamente al conseguimento di titoli di studio (secondari a di primo o secondo grado) o certificazioni relative alle competenze previste per la conclusione dellobbligo scolastico. Per ridurre la spesa il governo ha scelto di limitare e irrigidire le tipologie dellofferta formativa dei Centri, mettendo in atto un vero e proprio arretramento della già scarsa offerta formativa per adulti.
Per questo la Conferenza delle Regioni ha condizionato il suo parere favorevole al mantenimento dellerogazione da parte dei nuovi Centri per listruzione degli adulti di percorsi linguistici di base, anche pluriennali, di durata non inferiore a 60 ore per anno. Se questa modifica chiesta dalle Regioni non venisse accolta verrebbe meno la principale offerta pubblica di formazione linguistica per gli stranieri (sono iscritti oggi ai Centri Territoriali circa 200.000 stranieri lanno).
Inoltre, le Regioni chiedono che i corsi riguardino anche i percorsi lice ali e non solo quelli tecnici, professionali e artistici.
Inoltre rivendicano una maggiore flessibilità nellistruzione dei nuovi Centri; nellattuale testo è rigidamente limitata dai vincoli finanziari.
ANCI e UPI chiedono al Governo la ripresa del confronto per ridefinire le competenze e la ripartizione delle risorse destinate alleducazione permanente.
Nel corso delle audizioni alla Camera dei Deputati sullo schema di regolamento, le organizzazioni sindacali della scuola hanno presentato un documento di osservazioni unitarie (vedi link).
(LG-FF)