Italia primo Paese al mondo per uso di energia solare

Il rapporto “Snapshot of Global PV Markets” dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) evidenzia che l’Italia è il Paese al mondo che utilizza più l’energia solare con l’8% dei suoi consumi energetici coperti dal fotovoltaico.

L’Italia è il primo Paese al mondo per uso dell’energia solare. Lo rivela un rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), organizzazione intergovernativa dell’Ocse.

In Italia l’8% dei consumi è coperto dal fotovoltaico. In graduatoria per maggiore utilizzo di fotovoltaico seguono la Grecia 7,4%, la Germania 7,1%, il Belgio e il Giappone (4%), poi abbiamo la Bulgaria, la Repubblica ceca e l’Australia (intorno al 3,5%).
La Cina è 21/a, con solo l’1% del fabbisogno coperto dal sole, e gli Usa sono al 25/o posto con meno dell’1%.

Il rapporto “Snapshot of Global PV Markets” spiega che la capacità produttiva mondiale del fotovoltaico nel 2015 è cresciuta di 50 GW (gigawatt), arrivando ad almeno 227 GW. La crescita maggiore è stata in Cina, con 15,3 gigawatt in più nel 2015, seguita da Giappone (11 GW), Usa (7 GW), Ue (7 GW) e India (2 GW). La regione Asia-Pacifico rappresenta da sola il 59% del mercato globale dell’energia solare.

Di recente è stato siglato un protocollo d’intesa tra la Regione Sicilia, le Università siciliane, Cnr ed Enea. Tra i soggetti coinvolti oltre agli Atenei di Palermo, Messina, Catania ed Enna, ci sarà l’Irfis che predisporrà un fondo di garanzia di 100 milioni di euro l’anno, 500 milioni in 5 anni. E’ prevista una cabina di regia con tutti gli Enti coinvolti con l’obiettivo di supportare i Comuni siciliani che hanno aderito al Patto dei Sindaci sul fronte dello sviluppo delle energie rinnovabili nei territori, e dall’altro la promozione di una più stretta collaborazione con le Università.

“La scommessa sul solare e sulla geotermia – ha sottolineato il presidente Rosario Crocetta – è la sfida del futuro per lo sviluppo siciliano, potrebbe portare concretamente a 2-3 punti di Pil. Siamo contenti di stringere una collaborazione più forte con le Università, un cambio di rotta da parte dell’Amministrazione regionale rispetto al passato che vuole dare sempre maggiore attenzione agli Atenei ed ai loro centri di ricerca che possono svolgere un ruolo di supporto per i Comuni”.

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