L’importanza delle regioni polari per il clima

Il 5 marzo scorso, in occasione dell’Anno polare internazionale, la Commissione europea ha diffuso un rapporto che evidenzia i progressi compiuti grazie ai programmi di ricerca comunitari nella comprensione del ruolo delle regioni polari nei cambiamenti climatici e ambientali.

Il Rapporto, pubblicato in lingua inglese che ha per titolo “European research in POLAR ENVIRONMENT AND CLIMATE –Rersults and information from FP5 and FP6 projects” scaricabile dal sito internet http://ec.europa.eu/research/rtdinfo, rientra nel programma quadro comunitario di ricerca che negli ultimi 10 anni ha finanziato oltre 60 progetti riguardanti specificatamente le regioni polari, per u n importo complessivo superiore a 200 milioni di euro.
Uno dei progetti, intitolato EPICA, ha dimostrato che i livelli di anidride carbonica sono i più elevati degli ultimi 650.000 anni, dato che fa sorgere preoccupazioni riguarda alla futura entità del riscaldamento globale. Il progetto DAMOCLES ha esaminato l’impatto umano e ambientale della riduzione della calotta polare artica, fornendo dati che saranno preziosi per prevedere gli effetti dello scioglimento delle calotte polari, e ha consentito la messa a punto di strumenti adatti alle specifiche condizioni del Mar Glaciale Artico.
Il Rapporto della Commissione europea – che è stato diffuso proprio nel giorno in cui la Comunità scientifica internazionale ha inaugurato a Bruxelles l’Anno polare internazionale (il 5 e 6 marzo scorsi)- rientra in una vasta campagna scientifica articolata – come si legge nella nota che riportiamo nel link – in oltre 200 progetti ai quali partecipano scienziati di oltre 60 paesi, con l’obiettivo di concentrare l’attenzione di tutto il mondo sull’importanza delle regioni polari per il nostro clima.

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