Il 18 settembre scorso, nel corso del Convegno organizzato, presso il Parlamentino INAIL di Roma, dal Patronato ACLI e dalle ACLI dal titolo Quando il viaggio si incrocia con il diritto e la convivenza è intervenuto il Presidente del CIV-INAIL Giovanni Guerisoli per delineare gli ambiti di intervento dellINAIL a favore degli immigrati e del Presidente dellINAIL Vincenzo Mungari che ha evidenziato il problema degli infortuni mortali e i rischi tra i lavoratori extra comunitari.
Introducendo i lavori del Convegno Quando il viaggio si incrocia con il diritto e la convivenza, il Presidente dellINAIL ha messo in evidenza come la tutela prestata dallIstituto a tutti i lavoratori italiani e comunitari è estesa anche ai lavoratori extracomunitari, che hanno raggiunto ormai la ragguardevole quota di oltre 3 milioni di residenti nel nostro paese. Un dato ha sottolineato Mungari che spiega anche il trend ascendente degli infortuni che li riguardano.
I lavoratori extracomunitari infatti si infortunano intorno al 50% in più rispetto ai lavoratori italiani. E tale alto tasso di incidentalità è dovuto in primo luogo alla scarsa qualificazione ed esperienza lavorativa dei lavoratori immigrati, oltre alla pesantezza e alla precarietà dei lavori che vengono ad essi assegnati.
Laccertamento delle situazioni di irregolarità ha detto ancora il Presidente Mungari rientra ormai, anche per volere del Ministro vigilante Cesare Damiano, tra gli obiettivi strategici dellINAIL. Ma anche quando si tratti di lavoro nero o irregolare,lIstituto interviene ugualmente con il pagamento delle indennità dovute, secondo il principio della automaticità che ne caratterizza lattività assicurativa.
Al Convegno è intervenuto anche il Presidente del CIV-INAIL, delineando gli ambiti di intervento INAIL a favore degli immigrati.
Come si legge nel testo dellintervento di Giovanni Guerisoli che riportiamo nel link la tutela dei lavoratori stranieri non è diversa da quella che lINAIL offre ai lavoratori italiani che subiscono un infortunio sul lavoro nei limiti comunque imposti dalla legislazione vigente. Si segnala che lattuazione del decreto legislativo 32/2000, nellintrodurre e modificare alcuni istituti di tutela degli infortunati, ha ridotto le prestazioni economiche erogate ai lavoratori con conseguente incremento degli avanzi di amministrazione dellINAIL.
Una rivisitazione della normativa vigente potrebbe consentite allEnte di ampliare la propria attività in ambito sanitario-riabilitativo a favore dei lavoratori infortunati con un ricaduta positiva sulla riduzione dei tempi di recupero dellinfortunato.
Guerisoli ha riferito che gli stranieri residenti in Italia al primo gennaio 2006 erano circa 2.700.000, gli assicurati stranieri presso lINAIL, sempre nel 2006, erano 2.047.412 di cui il 40% donne. La provenienza degli assicurati INAIL è per il 90% dai paesi extracomunitari con prevalenza dallEuropa centro-orientale.
I lavoratori extracomunitari infatti si infortunano intorno al 50% in più rispetto ai lavoratori italiani. E tale alto tasso di incidentalità è dovuto in primo luogo alla scarsa qualificazione ed esperienza lavorativa dei lavoratori immigrati, oltre alla pesantezza e alla precarietà dei lavori che vengono ad essi assegnati.
Laccertamento delle situazioni di irregolarità ha detto ancora il Presidente Mungari rientra ormai, anche per volere del Ministro vigilante Cesare Damiano, tra gli obiettivi strategici dellINAIL. Ma anche quando si tratti di lavoro nero o irregolare,lIstituto interviene ugualmente con il pagamento delle indennità dovute, secondo il principio della automaticità che ne caratterizza lattività assicurativa.
Al Convegno è intervenuto anche il Presidente del CIV-INAIL, delineando gli ambiti di intervento INAIL a favore degli immigrati.
Come si legge nel testo dellintervento di Giovanni Guerisoli che riportiamo nel link la tutela dei lavoratori stranieri non è diversa da quella che lINAIL offre ai lavoratori italiani che subiscono un infortunio sul lavoro nei limiti comunque imposti dalla legislazione vigente. Si segnala che lattuazione del decreto legislativo 32/2000, nellintrodurre e modificare alcuni istituti di tutela degli infortunati, ha ridotto le prestazioni economiche erogate ai lavoratori con conseguente incremento degli avanzi di amministrazione dellINAIL.
Una rivisitazione della normativa vigente potrebbe consentite allEnte di ampliare la propria attività in ambito sanitario-riabilitativo a favore dei lavoratori infortunati con un ricaduta positiva sulla riduzione dei tempi di recupero dellinfortunato.
Guerisoli ha riferito che gli stranieri residenti in Italia al primo gennaio 2006 erano circa 2.700.000, gli assicurati stranieri presso lINAIL, sempre nel 2006, erano 2.047.412 di cui il 40% donne. La provenienza degli assicurati INAIL è per il 90% dai paesi extracomunitari con prevalenza dallEuropa centro-orientale.
Approfondimenti