L’Italia sollecitata a porre fine alla discriminazione professionale acquisita all’estero.

Nel Comunicato stampa IP/11/167 del 16 febbraio 2011, la Commissione sollecita l’Italia a porre fine alla discriminazione contro i lavoratori che hanno acquisito un’esperienza professionale e qualifiche in un altro Stato membro.

La Commissione europea ha sollecitato l’Italia a tener conto dell’esperienza professionale e dell’anzianità maturate dei medici in un altro Stato membro all’atto di determinare il loro inquadramento o le loro condizioni di lavo (salario, grado, sviluppo della carriera) nel settore pubblico italiano.

Essa ha anche chiesto all’Italia, con un provvedimento separato, di porre fine alle regole discriminanti in base alle quali gli insegnanti che detengono qualifiche ottenute in Italia ricevono punti addizionali all’atto di determinare la loro graduatoria nelle liste di riserva per i posti di insegnamento.

La Commissione europea ritiene che le regole attualmente in vigore siano discriminatorie poiché vanno entrambe a detrimento di lavoratori di altri Stati membri. Entrambe le richieste della Commissione si configurano quali “pareri motivati” nell’ambito delle procedure di infrazione dell’UE. L’Italia ha due mesi di tempo per allineare alla normativa dell’UE la legislazione che riguarda i due ambiti in questione. In caso contrario, la Commissione può decidere di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia dell’UE.

(LG-FF)

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