Il 17 febbraio scorso, la Commissione europea ha aperto una procedura dinfrazione contro lItalia per quanto riguarda luguale trattamento delle compagnie aeree UE, e inviato tre altri pareri motivati nellambito di altrettanti procedimenti a riguardo di riconoscimento delle qualifiche professionali e della libera circolazione dei capitali. Ora lo Stato italiano ha due mesi di tempo per rimediare allinfrazione delle normative UE.
La Commissione esorta lItalia a riconoscere pienamente lesperienza professionale dei medici maturata in altri Stati membri per determinare il loro inquadramento nel settore pubblico e a desistere dallassegnare punti aggiuntivi nelle graduatorie agli insegnanti che abbiano ottenuto le proprie qualifiche in Italia. La Commissione ritiene che le regole attualmente in vigore siano discriminanti verso i lavoratori degli altri Stati membri e incompatibili col principio della libera circolazione dei lavoratori.
La normativa UE sulla libera circolazione dei lavoratori non si applica al settore pubblico, ma la Corte di giustizia ha dato uninterpretazione molto restrittiva di tale limitazione: lo Stato membro ha il diritto di riservare ai propri cittadini solo le cariche che comportano esercizio di autorità pubblica. Medici e insegnanti non rientrano in questa categoria.
In linea con quanto accade negli altri Stati membri, le precedenti esperienze di lavoro dei medici devono essere contabilizzati dalle autorità italiane anche quando maturate al di fuori dellItalia, e devono influire sul salario e lo sviluppo della carriera del lavoratore. Al momento attuale per u n medico non italiano il trasferimento significa uninterruzione della carriera.
(LG-FF)
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