La Commissione europea propone un approccio flessibile sugli OGM.

In seguito alle proposte presentate il 13 luglio 2010 dalla Commissione europea,gli Stati membri dell’Unione europea saranno presto liberi di decidere se consentire o meno ai propri agricoltori di coltivare degli organismi geneticamente modificati (OGM).

Quindi i paesi non dovranno più ricorrere necessariamente alla cosiddetta clausola di salvaguardia per impedirne l’uso sul suolo nazionale. E’ una delle novità principali contenute nel pacchetto varato dall’esecutivo europeo. Esso contiene una comunicazione che spiega proprio le linee guida del nuovo e più flessibile approccio nei confronti di questo controverso tema. La comunicazione

È inoltre accompagnata da una nuova Raccomandazione non vincolante su una nuova e più flessibile interpretazione del principio del principio di coesistenza tra produzioni convenzionali, biologiche e OGM. Infine, la Commissione ha proposto di modificare la Direttiva attualmente in vigore 2001/18/C E nel senso che gli Stati membri potranno permettere o proibire la coltivazione di questi organismi sul loro territorio.

Nella conferenza stampa di presentazione della nuova iniziativa, il Commissario europeo responsabile per la salute e i consumatori John Dalli ha ricordato: “Nello scorso marzo la Commissione ha promesso di presentare entro la fine dell’estate una proposta globale sulla nostra futura politica nei confronti delle coltivazioni di OGM. Oggi manteniamo la promessa”.

Secondo il Commissario Dalli, “Le misure concrete adottate oggi permettono agli Stati membri di decidere liberamente per quanto riguarda la coltivazione degli OGM. L’esperienza acquisita fino ad oggi riguardo agli OGM dimostra che gli Stati membri devono poter disporre di maggiore flessibilità per organizzare la coesistenza di colture di OGM con altre colture, come quelle convenzionali e organiche”.

(LG-FF)

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