La Commissione europea sollecita l’inclusione sociale dei Rom.

“La nostra è un’Unione fondata su valori forti per cui dobbiamo assicurare il rispetto dei diritti fondamentali dei Rom. La discriminazione contro questa minoranza etnica è inaccettabile” ha affermato Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. “Trovare una soluzione ai loro problemi va a tutto vantaggio delle nostre società ed economie.

In una recente nota della Commissione europea si legge che “Le comunità rom, che rappresentano la più consistente minoranza etnica dell’Unione europea, sono frequenti vittime di atti di discriminazione e segregazione. In una relazione pubblicata il 7 aprile scorso la Commissione europea sollecita gli Stati membri a utilizzare i fondi della UE per l’integrazione socioeconomica dei Rom. Assicurare a queste comunità l’accesso a posti di lavoro e a un’istruzione non segregati, ad alloggi e servizi sanitari è essenziale per la loro inclusione, segnala la relazione.

L’integrazione dei 10-12 milioni di Rom – una popolazione grande come quella del Belgio o della Grecia – costituisce una responsabilità comune degli Stati membri e delle istituzioni UE. Una relazione a parte ha valutato i progressi realizzati nell’ultimo biennio ai fini dell’integrazione. I partecipanti al vertice europeo sui Rom che si è tenuto a Cordova, Spagna, l’8 e il 9 aprile, hanno vagliato attentamente queste relazioni.

Laszlò Andor, Commissario UE responsabile per l’occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, ha ribadito: “Gli sforzi per l’integrazione dei Rom devono riguardare l’intero ciclo di vita, dalla scuola per l’infanzia al sistema scolastico generale per i bambini, dai posti di lavoro per gli adulti all’assistenza per gli anziani. Le comunità Rom sono parte integrante della nostra lotta contro la povertà e la disoccupazione”. Ha quindi aggiunto : “I Rom non hanno bisogno di un mercato del lavoro a parte né di scuole che perpetuino la segregazione dei loro bambini e non vogliono nuovi ghetti. Il nostro obiettivo è che siano accettati su un piano di parità e integrati nella società. Il Fondo sociale europeo è un’importante strumento a sostegno di questo approccio trasversale”.

(LG-FF)

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