La Corte Costituzionale ammette il referendum sulle trivelle

La Corte Costituzionale conferma l’ammissibilità del quesito già “promosso” dalla Cassazione. La parola decisiva sulle attività di trivellazione spetta agli elettori.

A decidere sulle trivelle saranno gli elettori. La Corte Costituzionale ha ritenuto che le frettolose modifiche apportate dal Governo alla normativa sulle trivellazioni, con la legge di Stabilità dello scorso dicembre, non sono sufficienti, non rispondono davvero agli intenti dei promotori. Ha quindi rimesso alla volontà popolare la decisione su quelle disposizioni del Decreto Sviluppo del 2012 (decreto legge 83/2012) che riguardano le attività offshore entro le 12 miglia dalla costa.

I cittadini saranno chiamati a esprimersi per evitare che i permessi già accordati entro le 12 miglia possano proseguire oltre la loro naturale scadenza, per tutta la “durata della vita utile del giacimento”; e per ribadire che i procedimenti ancora in corso (tutti quei progetti che attendono ancora un “si” definitivo) devono ritenersi definitivamente chiusi, anziché solo sospesi.

Gli emendamenti alla legge di Stabilità dello scorso dicembre, che hanno segnato comunque un dietro front radicale (e positivo) del Governo, non risolvono dunque del tutto il conflitto sollevato dalle Regioni contro la strategia fossile del governo Renzi.

Greenpeace fa notare come la volontà del Governo di tutelare gli interessi dei petrolieri abbia creato un conflitto istituzionale senza precedenti nel Paese, promuovendo forzature inaccettabili, come la classificazione delle trivellazioni come “opere strategiche” (dunque imposte a forza ai territori) e la creazione di servitù potenzialmente senza limiti di tempo, con concessioni prorogabili ad oltranza.

La battaglia di Greenpeace punterà al referendum e oltre, per difendere una volta per tutte i mari italiani con il rigetto immediato e definitivo di tutti i procedimenti ancora pendenti nell’area di interdizione delle 12 miglia dalla costa (a cominciare da Ombrina) e una moratoria di tutte le attività di trivellazione.

Fonte: Greenpeace

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