L’invito è quello di togliere le scarpe e camminare per esprimere solidarietà verso chi “ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere”. La Marcia delle donne e degli uomini scalzi prenderà vita l’11 settembre alle 17 da piazza Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia e proseguirà fino al cuore della Mostra internazionale di arte cinematografica.
I firmatari dell’appello invitato tutti a fare lo stesso in altre città dell’Italia e dell’Europa. Camminare scalzi è un modo per chiedere con forza i primi necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali: certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa per tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; creazione di un vero sistema unico di asilo in Europa che superi il regolamento di Dublino.
“Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà – si legge nell’appello – significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione delle ricchezze”.
Alla manifestazione hanno già aderito in tanti: i registi Marco Bellocchio, Andrea Segre e Daniele Vicari, gli attori Valerio Mastandrea, Toni Servillo, Elio Germano, Ascanio Celestini e Jasmine Trinca, i sacerdoti come il presidente della comunità di Capodarco don Vinicio Albanesi, don Albino Bizzotto e don Armando Zappolini.
L’evento è organizzato dal parlamentare di Sel Giulio Marcon, dai già citati Segre e Celestini e dal sociologo Gianfranco Bettin. Per adesioni scrivere a: donneuominiscalzi@gmail.com