La relazione fornisce un aggiornamento sui diritti dei lavoratori europei alla luce delle decisioni della Corte di Giustizia europea, che ne ha ampliato il campo di applicazione nel corso dellultimo decennio. Ad esempio, la nozione di lavoratori comprende ora anche ci ha unoccupazione temporanea o gli atleti pagati per giocare in altri paesi dellUE.
La relazione è il frutto del rinnovato impegno a promuovere la mobilità professionale allinterno dellUE. Il nuovo piano economico decennale dellUnione la giudica infatti indispensabile per combattere la disoccupazione, che ha raggiunto livelli record con la recessione. A maggio era a quota 9,6% rispetto al 6,8% di un anno prima, cioè prima della crisi finanziaria.
La mobilità dei lavoratori può contribuire a ridurre la disoccupazione facendo incontrare domanda e offerta, ha dichiarato il commissario per loccupazione e i diritti sociali Laszlò Andor.Gli europei ne sono consapevoli, ma per andare a lavorare in un altro paese dellUE bisogna ancora superare molti ostacoli.
(LG-FF)