La nuova campagna “Ferma il bullismo” di Telefono Azzurro

Parte all’inizio del nuovo anno scolastico la campagna “Ferma il bullismo”. Secondo Telefono Azzurro solo un bambino su 5 rivela di essere stato colpito da bullismo, un fenomeno sommerso ma dall’impatto devastante.

Un fenomeno sommerso ma dall’impatto devastante, che può ripercuotersi per tutta la vita futura. Telefono Azzurro lancia la nuova campagna “Ferma il bullismo” per riportarlo all’attenzione di scuola, società e media. Nel 68% dei casi questo fenomeno avviene nel contesto scolastico e nella grande maggioranza rimane nascosto. Secondo gli ultimi dati raccolti da Telefono Azzurro, solo 1 bambino su 5 informa un adulto di esserne stato vittima.

Per rompere questo silenzio all’inizio del nuovo anno scolastico Telefono Azzurro ha lanciato il progetto di comunicazione no-profit “Ferma il bullismo” ideato da Armando Testa. Il nuovo film, per la tv e per il web, racconta la storia di un uomo che nella quotidianità rivive ossessivamente le violenze di cui era stato vittima molti anni prima. Immagini senza sconti che restano impresse nella memoria, così come il claim finale: “Quello che subisci da piccolo può segnarti tutta la vita”.

Le vittime di bullismo, sottolinea Telefono Azzurro, sono esposte al rischio di suicidio con una probabilità doppia di metterlo in atto rispetto ai coetanei (secondo ricerche internazionali a tentare il suicidio è il 10% delle vittime) e il 30% compie atti di autolesionismo.

“Il bullismo può essere sconfitto – dice il Professor Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro e Ordinario di Neuropsichiatria infantile presso l’università di Modena e Reggio Emilia – per farlo è fondamentale rompere il silenzio che circonda le vittime e le isola, uccidendo ogni speranza. Questo però non basta, bisogna anche saper cogliere immediatamente i segnali di ciò che accade tra i banchi e nei corridoi delle nostre scuole, intervenendo tempestivamente. Per questo motivo, la stretta collaborazione tra Telefono Azzurro e MIUR si sta rivelando strategica per realizzare interventi integrati che, a partire dalla richiesta di aiuto di bambini, ragazzi o adulti, arriva a coinvolgere genitori, insegnanti e altri soggetti del mondo della scuola, fino alla comunità più allargata, in uno sforzo comune per interrompere la violenza e promuovere i valori della prosocialità. Le dimensioni del fenomeno rendono evidente che per contrastarlo non possono più bastare interventi improvvisati, repressivi o solo emergenziali. Servono invece, strategie di lungo periodo, formazione mirata, prassi condivise e supportate da dati di efficacia, reti di intervento locali e collaborazioni internazionali. Telefono Azzurro si muove su tutti questi fronti: per questo chi ci chiama e chiede il nostro aiuto non verrà mai lasciato solo”.

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