“La Plastica: Highlander del Mediterraneo” report WWF

Il 95% dei rifiuti marini è costituito da materie plastiche, l’allarme è stato lanciato dal WWF a Trieste, nell’ambito dello storico evento velico della Barcolana, con la diffusione del report “La plastica: Highlander del Mediterraneo”.

La prima generazione di plastica prodotta nel 1950 è ancora con noi: il record di persistenza nell’ambiente marino per il materiale plastico va dalle lenze da pesca abbandonate in mare, 600 anni, ai 400 anni per le fascette di imballaggio delle lattine o 450 anni per le bottiglie di plastica. Il 95% dei rifiuti marini è costituito da materie plastiche che inquinano coste, superficie e fondali marini. Ogni anno 8 milioni di tonnellate di soli materiali plastici finiscono in mare: questo vero e proprio ‘highlander’ naviga con 150 milioni di tonnellate sparse nei mari di tutto il mondo.

Sono alcuni dei dati presentati dal WWF a Trieste nel secondo giorno di apertura di Barcolana, lo storico evento velico che si concluderà l’8 ottobre con la tradizionale regata, e che prevede, nel ricchissimo calendario di iniziative, una serie di appuntamenti proposti dall’associazione ambientalista, tutti legati da un fil rouge: la lotta alla plastica in mare.

Tra le proposte concrete avanzate dal WWF per la lotta alla plastica: incrementare la ricerca per produrre prodotti interamente riciclabili, promuovere incentivi legislativi ed economici che diano un valore adeguato alla plastica, aumentare l’efficienza dei sistemi di raccolta nei comuni, promuovendo meccanismi di rimborso cauzionale su bottiglie di plastica e di ricarica di prodotti sfusi, integrare i costi ambientali nel prezzo di mercato dei prodotti, instaurare un fondo per pulizie straordinarie di coste, fiumi e bacini, promuovere flotte specialistiche anti-inquinamento, coinvolgere il diporto nautico e il settore della pesca, sportiva e professionale contro la dispersione di lenze, reti, palangari, etc. Tutte queste azioni vanno accompagnate dalla responsabilità del cittadino che passa attraverso la promozione di un cambiamento comportamentale del consumatore, con un’adeguata informazione ed etichettatura dei prodotti (ad esempio, i cosmetici che contengono microplastiche).

Fonte: WWF

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