Una nota della Commissione europea del 27 maggio 2002
Rapid, l’ ufficio stampa e comunicazione della Commissione europea, ci informa che il 27 maggio 2002, la stessa Commissione delle Comunità europee ha illustrato un progetto di riforma per dare un futuro al settore della pesca nell’Unione. In questa nota si sottolinea il ” depauperamento delle risorse ittiche, la diminuzione delle catture, i troppi pescherecci per un numero insufficiente di pesci, l’ emorragia continua di posti di lavoro e una mancanza di controlli e sanzioni efficaci
”. Da questi rilievi parte la consapevolezza che ” la politica comune della pesca (PCP) ha bisogno di cambiamenti fondamentali”. Dopo intense consultazioni con i diretti interessati, la Commissione ha reso noto un ambizioso pacchetto di riforma il cui contenuto lo riportiamo nel link. Innanzitutto, la Commissione propone di abolire il rituale annuo che consisteva nel fissare i contingenti di pesca a livelli troppo elevati. In futuro i TAC dovrebbero essere stabiliti nel quadro di un piano di gestione pluriennale e sulla base delle valutazioni scientifiche più recenti per garantire la presenza in mare di una popolazione ittica sufficiente per costituire gli stock. La Commissione intende affrontare il problema della sovracapacità della flotta mettendo fine agli aiuti pubblici concessi per l’ acquisto di nuovi pescherecci e aumentando i fondi EU a disposizione dei pescatori, per consentire loro di trovare alternative occupazionali, e per la ristrutturazione del settore. La Commissione – prosegue la nota del 27 maggio – raccomanda inoltre l’ adozione di sanzioni uniformi e più severe in tutta l ‘ Unione europea. I controlli dovranno essere rafforzati mediante l’ istituzione di una struttura d’ ispezione comune dell’ UE. Per rendere i pescatori, gli operatori del settore, le ONG, le regioni e gli altri diretti interessati più partecipi alla PCP, la Commissione propone la creazione di Consigli consultivi regionali. Rispetto all’ obiettivo di una pesca sostenibile al di fuori delle acque territoriali UE sulla base di una maggiore cooperazione internazionale, il pacchetto di riforme contiene un piano d’ azione contro la pesca illegale e una strategia per lo sviluppo di partenariati tra il settore della pesca europea e i paesi terzi.
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