La povertà assoluta in Italia nel 2007.

Nel Comunicato stampa dell’Istat diffuso dall’ISTAT il 22 aprile, si legge che, in base d una nuova metodologia di stima, definita da una Commissione di studio, l’Istituto nazionale di statistica ha ripreso la pubblicazione dei dati sulla povertà assoluta. Nel 2007, in Italia, 975 mila famiglie si trovano in condizioni di povertà assoluta (il 4,1% delle famiglie residenti). In queste famiglie vivono 2 milioni e 427 mila individui, il 4,1% dell’intera popolazione.

Nella nota di presentazione dei dati, l’Istat precisa che la stima dell’incidenza della povertà assoluta (la percentuale di famiglie e di persone povere sul rispettivo totale delle famiglie e delle persone residenti in Italia) viene calcolata sulla base di una soglia di povertà che corrisponde alla spesa mensile minima necessaria per acquisire un determinato paniere di beni e servizi.

Tale paniere, nel caso specifico, rappresenta l’insieme dei beni e servizi che, nel contesto italiano e per una determinata famiglia, sono considerati essenziali a conseguire uno standard di vita minimamente accettabile.

La soglia di povertà assoluta varia, per costruzione, in base alla dimensione della famiglia, alla sua composizione per età, alla ripartizione geografica e alla dimensione del comune di residenza. Di conseguenza, le soglie di povertà assoluta non vengono definite solo rispetto all’ampiezza familiare (così come viene fatto per la povertà relativa), ma sono calcolate per ogni singolo tipo di famiglia, in relazione alla zona di residenza, al numero e all’età dei componenti. Le famiglie con una spesa pari o inferiore al valore della soglia vengono classificate assolutamente povere.

La spesa familiare considerata è quella rilevata dall’indagine sui consumi che viene condotta ogni anno su un campione stratificato di 28 mila famiglie, estratte casualmente in modo da rappresentare il totale delle famiglie residenti in Italia.

Data la natura campionaria dell’indagine – precisa l’Istat -, per l’interpretazione delle stime è opportuno tener conto dell’errore che si commette osservando solo una parte della popolazione (errore campionario) e costruire un intervallo di confidenza intorno alla stima puntuale ottenuta.

Tali considerazioni sono fondamentali nella valutazione dei confronti spazio-temporali: limitate differenze fra le stime osservate possono non essere statisticamente significative.

La stima puntuale puntuale dell’incidenza che, per il 2007, è risultata pari al 4,1% oscilla, con una probabilità del 95% tra il 3,7% e il 4,4%.
Tra il 2005 e il 2007, l’incidenza di povertà assoluta rimane stabile e sostanzialmente immutate sono anche le caratteristiche delle famiglie povere in termini assoluti.

Il fenomeno è maggiormente diffuso nel Sud e nelle Isole, dove l’incidenza di povertà assoluta (5,8%) è circa due volte superiore a quella osservata nel resto del Paese: nel 2007, tra le famiglie residenti nel Nord la percentuale delle famiglie povere in termini assoluti si attesta, infatti, al 3,5% e al 2,9% tra le famiglie del Centro.

(LG-FF)

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