La relazione sullo stato della montagna italiana

E’ stata presentata il 27 novembre 2003 in occasione dell’ Assemblea del CNEL.

Il 27 novembre scorso, è stata presentata, in occasione dell’ Assemblea del Consiglio Nazionale dell’ Economia e del Lavoro ( CNEL), la IX Relazione sullo stato della montagna italiana, curata dal Comitato Interministeriale della montagna ( CTIM), di cui lo sesso CNEL fa parte, per conto del Ministero dell’ economia e delle Finanze che lo ha inviato al Parlamento , come previsto dall’ art. 24 della Legge n. 97/1994. La Relazione dà cono dell’ attività svolta con riguardo ai territori montani nel secondo semestre 2002 e nel primo 2003 e contiene, pertanto, la fase conclusiva dell’ Anno internazionale delle montagne indetto dall’ ONU per affrontare globalmente i problemi inerenti la salvaguardia e lo sviluppo di queste aree. Sulla base delle osservazioni del CNEL, la relazione presenta un quadro sufficientemente esaustivo dal punto di vista informativo e della comunicazione di quanto so è andato facendo con riferimento all’ ambiente montano, anche se non completamene soddisfacente on termini di concretezza operativa. Il panorama istituzionale complessivo, tuttavia, mostra segnali evidenti di difficoltà, alcuni già traspaiono nello stesso testo della Relazione. Per fare un esempio – che peraltro il CNEL ha fià segnalato nelle sedi opportune – il progetto, certamente encomiabile, portato avanti dal Ministero delle attività produttive con quello dei beni culturali rischia per la sua collocazione, per un verso, una scarsa visibilità, per l’ altro, un ” pesante”scollegamento” con le altre iniziative avviate per incrementare e sostenere la multifunzionalità del processo economico in montagna. Sempre secondo le osservazioni del CNEL ” una maggiore integrazione con il sistema SIM ( Sistema informativo della montagna) avrebbe consentito non solo una più ampia fruibilità di partenza – dato l’ ormai buon livello di diffusione del SIM a livello locale -ma avrebbe anche dato il via a un virtuoso ” sfruttamento” delle opportunità a che le caratteristiche di eccellenza artistica di determinate aree funzionassero come elementi di valorizzazione e di attrazione e conseguentemente di sviluppo di attività turistiche. Comunque, quello che maggiormente colpisce in termini generali è la progressiva perdita di peso politico delle Comunità montane, a fronte di un aggravarsi di conflitti di competenza in materia e dei conseguenti rischi di immobilismo.

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