La riforma dell’organizzazione comune del mercato vitivinicolo

Nella nota IP/07/1008 del 4 luglio scorso, la Commissione europea informa di aver adottato le proposte relative ad un’ampia riforma dell’organizzazione comune del mercato vitivinicolo, presentate dopo oltre un anno di dibattiti con tutti gli ambienti interessati sulle idee lanciate nella comunicazione del giugno 2006.

Gli obiettivi della riforma – dal titolo Riforma della PAC: la riforma del vino aiuterà l’Europa a riconquistare i mercati perduti – sono aumentare la competitività dei produttori europei, riconquistare mercati, equilibrare l’offerta e la domanda, semplificare le norme, preservare le migliori tradizioni della produzione vitivinicola europea, rafforzare il tessuto sociale delle zone rurali e salvaguardare l’ambiente.
Un punto cruciale della riforma è fare un uso migliore delle risorse di bilancio disponibili (1,3 miliardi di Euro n) che rimarranno comunque invariate. In base alla proposta saranno immediatamente soppresse tutte le misure di sostegno del mercato dimostratesi inefficaci, come vari aiuti per la distillazione, il magazzinaggio privato e le restituzioni all’esportazione. Sarà proibita anche l’aggiunta di zucchero per arricchire il vino, il cosiddetto “zuccheraggio”, e sarà soppresso l’aiuto per l’utilizzazione di mosti per l’arricchimento, che era stato istituito per compensare il costo superiore del mosto rispetto allo zucchero. La distillazione di crisi sarà sostituita da due misure di gestione delle crisi, finanziate a partire da dotazioni finanziarie nazionali. Una parte più cospicua di risorse andrà a finanziare la promozione dei vini europei, in particolare sui mercati dei paesi terzi. Per un periodo transitorio di cinque anni saranno mantenute in vigore le restrizioni agli impianti e i produttori non competitivi avranno la possibilità di abbandonare il settore con un aiuto finanziario interessante. Dopo il 2013 saranno abolite le restrizioni agli impianti per permettere ai produttori competitivi di espandere la produzione, se lo desiderano. Saranno semplificate le regole in materia di etichettatura e l’UE adotterà alcune pratiche enologiche ammesse da tutti i Paesi produttori che fanno parte dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino. La politica della< qualità si baserà sull’origine geografica dei vini. Gli Stati membri riceveranno una dotazione finanziaria nazionale e potranno scegliere all’interno di una gamma di misure quelle più adatte alle situazioni locali. Saranno trasferite maggiori risorse allo sviluppo rurale per finanziare misure come l’insediamento dei giovani viticoltori e la protezione dell’ambiente.
Nella nota che riportiamo nel link, la Commissaria per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale della Commissione europea, Mariann Fischer Boel, illustra i vari elementi della proposta sulla riforma della PAC.

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