La scomparsa di Vittorio Foa: grande maestro della democrazia e del sindacalismo.

Il 20 ottobre scorso, è morto a Roma a 98 anni Vittorio Foa, politico, sindacalista, scrittore e giornalista. Negli anni trenta, passando per la Resistenza, per la Costituente, la militanza nel PSI, nella CGIL, nel Psiup, la vicinanza al Pci come indipendente, Foa ha attraversato l’intera storia del movimento operaio e della sinistra italiana. In una nota, il P.d.R., Giorgio Napoletano, lo ricorda come “una delle figure di maggiore integrità e spessore intellettuale del Novecento.”.

Nato a Torino il 18 settembre del 1910 da una famiglia di origine ebraica, si laurea in Giurisprudenza nel 1931 all’Università di Torino. Nel 1933 entra nel movimento politico antifascista Giustizia e Libertà.

Il 15 maggio 1935, all’età di 25 anni, viene arrestato a Torino in seguito alla segnalazione di un confidente dell’Ovra, quindi denunciato al Tribunale Speciale Fascista, che lo condanna a 15 anni di reclusione per attività antifascista. Rinchiuso nel carcere di Civitavecchia per otto anni, condivide la stessa cella con Ernesto Rossi, Massimo Mila e Riccardo Bauer. Riacquista la libertà il 23 agosto 1943.

Subito partecipa attivamente alla Resistenza come dirigente del neonato Partito d’Azione. Il 2 giugno 1946 viene eletto deputato all’Assemblea Costituente diventa membro della c.d. “Commissione dei 70” Gli articoli 39-40 della Costituzione, che riguardano la libertà e organizzazione sindacale e il diritto di sciopero, sono anche opera sua. Nel 1948 entra nella Cgil con incarichi di direzione dell’Ufficio economico.

Nel 1953 viene eletto deputato nelle liste del Partito Socialista: sarà confermato nella sua carica altre due volte (1958 e 1963). Nel 1955 diventa segretario nazionale della Fiom-Cgil e nel 1957 entra nella segreteria nazionale della Cgil.
Nel 1964 partecipa alla prima scissione “da sinistra” del Psi, diventando uno dei principali animatori, con Lelio Basso, del Psiup, che abbandona alla fine degli anni sessanta per fondare il Pdup, poi la Nuova Sinistra Unita.

Alla fine degli anni settanta lascia gli incarichi sindacali e politici per tornare alla ricerca, divenendo docente di Storia contemporanea all’Università di Modena e di Torino. Ma non cesserà di fornire il suo prezioso contributo al movimento operaio attraverso numerose pubblicazioni. Torna alla politica negli anni ottanta: viene infatti eletto senatore nelle fila del Pci-psi (1987-1992).

Da allora si ritira a vivere a Formia (Latina), con la sua compagna Sesa Tatò, che ha condiviso con lui tutta una vita. L’11 agosto del 1998, il Consiglio Comunale di Formia gli ha conferito, all’unanimità, la cittadinanza onoraria “per meriti civili e culturali”.

La Segreteria Nazionale della CGIL nel ricordare il periodo della sua vita, tra il 1948 e il 1970, in cui “svolse con passione e impegno il ruolo di Segretario confederale della Fiom “, ricorda la sua figura rilevante della storia politica e democratica di questo paese: prima da antifascista perseguitato e incarcerato, poi da dirigente del Cln e, ancora da membro dell’Assemblea costituente e dopo l’esperienza nel sindacato da dirigente politico nazionale e parlamentare. “Con i suoi scritti e le sue riflessioni – prosegue la nota della Cgil – Vittorio ci ha sempre accompagnati con grande contributo di idee e di proposte e la rara capacità di guardare al futuro, leggendo la memoria del nostro passato: rappresentando, quindi, per tutti noi, un riferimento prezioso”.

Tra le sue numerose pubblicazioni, si ricordano “Il Cavallo e la Torre-Riflessioni di una vita” (1991), “Questo Novecento” (1996), “Lettere della giovinezza” (1998), “Il tempo del sapere. Domande e risposte sul lavoro che cambia”(con A.Ranieri,2000), “Passaggi” (2000). “Il silenzio dei comunisti” (2002). L’ultima sua opera è “La memoria è lunga” (2003.

La nostra Associazione esprime le più sentite condoglianze a Sesa Tatò ed a tutti i suoi familiari e si associa al cordoglio di tutti gli italiani per la perdita di un grande studioso, di un combattivo dirigente della Cgil e di grande maestro di democrazia e di giustizia sociale.

(LG-FF)

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