L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza compie 10 anni

L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza compie 10 anni e in questa ricorrenza pubblica la scheda “Dieci tappe in dieci anni” dove ricorda e illustra alcuni tra i più importanti risultati conseguiti a tutela dei diritti delle persone di minore età in Italia dal 2011 a oggi.

L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza compie 10 anni, la legge istitutiva infatti porta la data del 12 luglio 2011, mentre l’iter era iniziato già dal dicembre 2008, dopo che il Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza aveva raccomandato all’Italia di dotarsi di una figura di garanzia.

“Dieci anni rappresentano una tappa importante per una delle autorità più giovani del panorama istituzionale italiano” osserva Carla Garlatti, garante in carica dal gennaio scorso. “Il compito di raccogliere le esigenze dei minorenni in Italia e portarlo all’attenzione delle istituzioni, oltre a quello di promuoverne i diritti, è stato svolto cercando di definire ruolo e poteri di un soggetto indipendente, che si è sentito in dovere di incidere nel cambiamento della società così da farla divenire più rispettosa dei diritti di bambini e ragazzi. Ora occorre fare un passo in avanti: da un lato con il rafforzamento dei poteri dell’Autorità, come si propongono alcune iniziative di legge, dall’altro sviluppando la partecipazione dei minori alle decisioni che li riguardano”.

In tal senso l’Autorità non solo intende estendere a livello nazionale le attività della Consulta delle ragazze e dei ragazzi, ma la Consulta nazionale delle associazioni e delle organizzazioni presieduta dall’AGIA definirà delle linee guida per la partecipazione. “Tra i progetti per il futuro mi piace ricordare quelli sulla salute mentale, la dispersione scolastica e l’impegno a tutela dei minorenni nell’ambiente digitale”.

Sono numerose le attività e le iniziative svolte in questi dieci anni, puntualmente riassunte nelle Relazioni annuali al Parlamento. A proposito di esse vale la pena di ricordare alcuni risultati, come l’adozione della Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori, la Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti o le linee guida per gli studenti che vivono fuori dalla famiglia d’origine. E ancora: la prima indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia, presa a modello dal Comitato Onu, e quella sui minorenni in comunità oppure l’analisi delle risorse nazionali dedicate all’infanzia e all’adolescenza nel bilancio dello Stato.

L’Autorità garante ha formulato indicazioni per la riforma degli affidi, sollecitato e ottenuto l’istituzione di un fondo per sostenere i care leavers, spinto per lo sblocco dei fondi dei figli di vittime di crimini domestici. Forte l’impegno a sostegno dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati, sia sul fronte delle modifiche alla legge che regolamenta la materia e le norme attuative (come quelle per i rimborsi) sia su quello del monitoraggio e supporto del sistema della tutela volontaria con i fondi europei del FAMI – Fondo asilo migrazione e integrazione.

I dieci anni trascorsi portano con sé l’esigenza di attualizzare i diritti dell’infanzia. In tale direzione è risultato prezioso un progetto dell’Autorità garante volto a diffondere la conoscenza della Convenzione di New York tra gli alunni della scuola primaria che ha portata anche a individuare nuove esigenze dei bambini che meritano un riconoscimento da parte degli adulti.

Fonte: AGIA

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