Lavoro: modifiche alle norme sulle dimissioni volontarie

L’Aula del Senato, nella seduta del 25 settembre scorso, ha approvato in via definitiva il disegno di legge, già approvato dalla Camera dei Deputati, recante “Disposizioni in materia di modalità per la risoluzione del contratto di lavoro per dimissioni volontarie della lavoratrice, del lavoratore, nonché del prestatore d’opera e della prestatrice d’opera”.

Obiettivo del provvedimento è quello di eliminare la prassi, purtroppo non infrequente, delle false dimissioni, cioè delle dimissioni in bianco fatte sottoscrivere al lavoratore o alla lavoratrice nel momento dell’assunzione, quando il rapporto di forza tra i contraenti è a favore del datore di lavoro.
La richiesta di “dimissioni firmate in bianco” al momento dell’assunzione è una pratica vessatoria che mette la lavoratrice e il lavoratore nell’impossibilità di far valere i propri diritti e la propria dignità, pena la certezza di un licenziamento in tronco, ammantato dalla finzione della volontarietà.
La legge introduce l’obbligo di consegnare le dimissioni su appositi moduli predisposti e resi disponibili gratuitamente dalle direzioni provinciali del lavoro e dagli uffici comunali, nonché dai centri per l’impiego.
I moduli, che avranno una validità di 15 giorni, riportano un codice alfanumerico progressivo di identificazione, la data di emissione, nonché spazi, da compilare a cura del firmatario, destinati all’identificazione della lavoratrice o del lavoratore del datore di lavoro, della tipologia di contratto da cui si intende recedere, della data della sua stipulazione e di ogni altro elemento utile. I moduli hanno validità di quindici giorni dalla data di emissione.

Approfondimenti

Precedente

Prossimo