Le acque di balneazione dell’UE continuano ad essere di alta qualità.

Secondo la relazione annuale sulle acque di balneazione presentata il 10 giugno scorso dalla Commissione europea e dall’Agenzia europea dell’ambiente, il 96% dei siti di balneazione costieri e il 90% dei siti di balneazione in riva a fiumi e laghi hanno rispettato i requisiti minimi per il 2009.

La pulizia delle acque di balneazione è fondamentale sia dal punto di vista economico, per settori cruciali come quello del turismo, sia per la sopravvivenza di specie animali e vegetali. I dati forniti nella relazione annuale della Commissione europea e dall’Agenzia europea sull’ambiente sono confortanti.
Con le sue 5.691 acque di balneazione l’Italia rappresenta circa il 24% di tutte le acque monitorate ai fini della relazione dell’Unione europea. Visti in prospettiva storica, i risultati della situazione delle coste italiane indicano un progressivo miglioramento della percentuale delle acque conformi ai criteri di qualità fino al 2000 per poi registrare una flessione fino al 2009, anno in cui il 92,2% dei siti di balneazione erano conformi ai requisiti minimi.

Secondo la relazione europea, è in continua ascesa invece il numero dei siti vietati alla balneazione che nel 2009 erano 310 (oltre il 6%). Lo stato delle acque interne invece è decisamente peggiorato (-19,4%) rispetto all’anno precedente, con solo il 46,4% dei siti di balneazione in riva a fiumi e laghi in linea con i criteri obbligatori nel 2009.

Janez Potocnik, commissario europeo per l’ambiente, ha dichiarato in proposito: “Negli ultimi trent’anni la qualità delle acque di balneazione in Europa è notevolmente migliorata grazie a norme europee e nazionali, ma il nostro lavoro non è finito. Anche se ormai da dieci anni la qualità delle acque fa registrare livelli molto positivi, dobbiamo continuare a impegnarci per mantenere i risultati ottenuti e per migliorare”.

Jacqueline Mc Glade, direttrice esecutiva dell’Agenzia europea dell’ambiente, ha commentato: “Per migliorare ancora la qualità delle acque di balneazione europea è necessario coinvolgere i cittadini, che dovrebbero innanzitutto informarsi sullo stato attuale dell’ambiente e comprenderlo, e successivamente esigere dalle autorità competenti acque più pulite. I nostri strumenti Internet consentono ai cittadini di accedere facilmente alle informazioni sull’ambiente e servono da tribuna in cui possono esprimere le loro osservazioni”

(LG-FF)

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