L’equipaggio del Cigno Azzurro, via terra e via lago, ha raccolto oltre 200 campioni per effettuare le analisi di laboratorio sulla presenza di batteri di origine fecale e di inquinamento da microplastiche. La campagna ha preso il via domenica 26 giugno, con l’arrivo dei tecnici sul lago d’Iseo, e si è conclusa domenica 24 luglio sul Trasimeno.
L’edizione 2016 ha nuovamente messo al centro la denuncia delle situazioni critiche riguardanti la presenza di scarichi e d’inquinamento, ma non solo. Anche i territori lacustri sono stati coinvolti dalla campagna con appuntamenti riguardanti il consumo di suolo e modelli di sviluppo spesso insostenibili, soprattutto in zone sensibili quali sono quelle degli ecosistemi lacustri.
I parametri indagati dal laboratorio mobile della Goletta dei Laghi hanno riguardato la ricerca di batteri di origine fecale con le metodologie indicate dal Decreto del Ministero della Salute del 30 marzo 2010, che riporta, nello specifico, la “definizione dei criteri per determinare il divieto di balneazione” e dal dlgs 116 del 2008, la cui presenza rappresenta un indicatore di scarichi civili non depurati.
Nelle analisi della Goletta dei laghi vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che si trovano lungo le rive dei laghi, punti spesso segnalati dai cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Il campionamento puntuale effettuato dall’associazione non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma ha l’obiettivo di individuare e denunciare gli scarichi non depurati che ancora oggi minacciano l’ecosistema lacustre e a volte anche la stessa balneazione.
Dei 101 punti monitorati 39 sono risultati fortemente inquinati, 12 inquinati e i restanti entro i limiti di legge: il 50% dei campioni ha presentato, dunque, valori superiori di batteri fecali rispetto a quelli consentiti dalla normativa in vigore, registrando un sostanziale conferma dei dati raccolti nelle edizioni precedenti.
Durante l’edizione 2016 della Goletta dei Laghi, Legambiente ha deciso di condurre il primo monitoraggio della presenza di microplastiche portato avanti da un’associazione ambientalista sui principali laghi italiani, seguendo un protocollo fino ad oggi eseguito solo nei mari. I principali laghi italiani hanno visto impegnati i tecnici di Goletta in 55 ore di navigazione, per effettuare 42 transetti in 22 ore di trainata, per un totale di 108 km lineari percorsi. Cento campioni d’acqua superficiale sono stati raccolti, utilizzando una strumentazione dotata di una particolare rete (la manta) a maglia ultrafine in grado di catturare le microparticelle inferiori a 5 millimetri. L’intero progetto gode della collaborazione scientifica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia di Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) i cui tecnici, ora, provvederanno ad analizzare con l’ausilio del microscopio i campioni raccolti e selezionati in loco dai tecnici di Goletta, e il supporto di Arpa Umbria. Una novità importante che consentirà di costruire un’attenta analisi delle microlitter presenti nell’acqua e realizzare il primo studio sullo stato d’inquinamento dei laghi italiani per quanto riguarda questa tipologia di sostanze. I risultati saranno presentati nel prossimo autunno.