Questi i numeri dellattacco smisurato al Belpaese e al suo patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale e artistico da parte di ecocriminali e ecomafiosi che saccheggiano e distruggono il territorio mettendo in pericolo la salute dei cittadini e il futuro del Paese, raccolti e descritti dal rapporto Ecomafia 2012, lindagine annuale di Legambiente sullillegalità ambientale, che anche questanno fotografa una situazione grave e impressionante, con un business illecito dalle cifre scioccanti, contrastato con impegno e perizia dalle forze dellordine che, solo nel 2011, hanno effettuato 8.765 sequestri, 305 arresti (100 in più, rispetto allanno precedente con un incremento del 48,8%), con 27.969 persone denunciate (7,8% in più rispetto al 2010).
16,6 miliardi di euro fatturati. Già 18 le amministrazioni comunali sciolte per infiltrazione mafiosa nel 2012. Aumentano i furti di opere darte, incendi boschivi e il racket degli animali. Triplicano gli illeciti nel settore agroalimentare. Cemento e rifiuti si confermano settori clou del florido business dellecocriminalità.
33.817, tanti sono stati i reati ambientali scoperti nel 2011, quasi 93 al giorno, il 9,7% in più rispetto al 2010. Aumentano i reati contro il patrimonio faunistico, gli incendi boschivi, i furti delle opere darte e dei beni archeologici. Triplicano gli illeciti nel settore agroalimentare. E sono già 18 le amministrazioni comunali sciolte per infiltrazioni mafiose solo nei primi mesi del 2012, per reati spesso legati al ciclo illegale del cemento. Un dato allarmante che testimonia lenorme pervasività dei traffici gestiti da ecomafiosi e ecocriminali che nel 2011 hanno accumulato ben 16,6 miliardi di euro.
Fonte: LEGAMBIENTE
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