Mentre i tavoli della politica mondiale trattano al ribasso in nome dello Sviluppo Economico dei singoli stati, l’allarme lanciato dall’IPCC all’interno dello “Special Report 15” (SR15) è chiaro: se non si mantiene l’innalzamento della temperatura media globale entro i 2°C (ancor meglio entro 1,5°C), limite che si rischia di superare già nel 2030, le conseguenze per la popolazione mondiale saranno inevitabili: un aumento esponenziale dei fenomeni meteorologici estremi, che uniti all’innalzamento del livello medio dei mari (si parla dai 20 ai 77 cm entro fine secolo e fino a 1 metro per gli scenari più gravi) avranno importanti ripercussioni in primis sulle zone costiere e le isole. I danni economici per le Comunità saranno incalcolabili ed i fenomeni migratori ancor più inevitabili.
“Servono decisioni rapide e drastiche, per le quali non è più consentito derogare cambiamenti nei modelli economici e negli stili di vita che devono partire anche dai territori, compresa l’Emilia-Romagna dove gli effetti del cambio del clima hanno già cominciato a manifestarsi e la cui zona costiera è fortemente a rischio. Il 2017 è stato, per la nostra regione, l’anno più caldo e più siccitoso dal 1961. Un dato che mostra chiaramente come gli effetti del global warming siano ormai evidentissimi anche livello locale, e non solo confinati allo scioglimento dei ghiacciai ai poli”.
Per questi motivi, Legambiente Emilia-Romagna lancia la campagna “Abbasso il Riscaldamento Locale”, che vuole alzare l’attenzione sul corretto utilizzo dei riscaldamenti all’interno di negozi, luoghi pubblici e abitazioni, limitando ogni forma di spreco energetico, premiando i negozianti più virtuosi e dando visibilità alla buone pratiche dei cittadini.
“Mantenere la temperatura interna degli edifici entro i 21 °C (19°C in caso di misure emergenziali del Piano Aria regionale) contribuisce a risparmiare e migliorare il benessere microclimatico dei locali, a ridurre notevolmente le emissioni di gas serra e quindi contenere l’aumento di temperatura del pianeta, ma anche a ridurre i livelli delle PM10 costantemente sopra i limiti nei capoluoghi del bacino padano”.
Per lanciare la campagna, che durerà fino a marzo 2019, sabato 8 dicembre i volontari di Legambiente sono stati impegnati a Bologna nel monitoraggio delle temperature e dell’effettiva chiusura delle porte nei negozi delle vie dello shopping sensibilizzando commercianti e cittadini.