Legge ecoreati, il bilancio di Legambiente dei primi 8 mesi dall’entrata in vigore

Legambiente presenta con il dossier “Ecogiustizia è fatta” i numeri e le inchieste più significative dall’entrata in vigore della Legge n. 68 del 2015 dedicata ai delitti ambientali.

Sono 947 i reati penali e le violazioni amministrative accertati, 1.185 le persone denunciate e 229 i beni sequestrati per un valore complessivo di quasi 24 milioni di euro. Contestato in 118 casi il nuovo delitto di inquinamento e per 30 volte il disastro ambientale. La regione dove sono stati accertati più ecoreati è il Lazio (134), seguita dalla Campania (95) e la Toscana (73). Il maggior numero di sequestri è stato riscontrato in Puglia (28), seguita dalla Calabria (25) e dalla Toscana (22).
La legge n. 68 del 2015, che ha introdotto nel nostro Codice penale il Titolo VI-bis dedicato ai delitti ambientali, comincia a dare i suoi frutti.

“I risultati dei primi 8 mesi di applicazione della nuova legge sugli ecoreati, fortemente voluta dalla nostra associazione, stanno dimostrando tutta l’efficacia del nuovo sistema sanzionatorio – commenta Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente – Per rendere ancora più efficace il contrasto agli ecocriminali è ora fondamentale attivare una grande opera di formazione per tutti gli attori della repressione dei reati ambientali, a partire dai magistrati e dalle forze dell’ordine, procedere rapidamente alla costituzione di una grande polizia ambientale partendo dalle migliori esperienze maturate dall’Arma dei carabinieri e dal Corpo forestale dello Stato, e approvare una norma per snellire le procedure per abbattere le costruzioni abusive. A tal proposito va fermato il pericoloso Ddl Falanga, già approvato dal Senato e ora in discussione in Commissione giustizia della Camera, perché andrebbe in direzione opposta e fermerebbe gli abbattimenti messi in campo in questi anni dalle Procure della Repubblica sul territorio nazionale”.

“Il 2016 è un anno strategico per l’attività legislativa in campo ambientale – ha dichiarato la presidente di Legambiente Rossella Muroni – perché offre finalmente la possibilità di approvare nuovi provvedimenti a tutela e valorizzazione dell’ambiente con i quali dare concretezza alle idee di sviluppo sostenibile ed economia legale. In particolare, l’approvazione definitiva del ddl sulla riforma delle agenzie regionali di protezione ambientale, che arriverà in aula in Senato nelle prossime settimane, darebbe un contributo importante al miglioramento dei controlli pubblici sul territorio nazionale e alla piena applicazione della legge ecoreati. La legge sul consumo di suolo, inoltre, contribuirebbe ad avviare una nuova filiera economica e imprenditoriale basata sulla riqualificazione dell’esistente in chiave innovativa e sostenibile. Dalla riforma della legge 394, invece, ci aspettiamo che consenta ai parchi e alle aree protette di veder finalmente riconosciuti il valore e il ruolo che in questi 25 anni hanno avuto, quello della conservazione ambientale ma anche di sviluppo, coesione ed identità territoriali con ricadute positive in termini economici ed occupazionali nelle comunità coinvolte”.

I risultati ottenuti con la legge ecoreati e le proposte per i prossimi provvedimenti da approvare nel dossier di Legambiente “Ecogiustizia è fatta”.

Approfondimenti

Precedente

Prossimo