Nella seduta del 15 giugno scorso, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro per le politiche europee, ha approvato un decreto-legge in materia di liberalizzazioni del mercato dellenergia.
Il provvedimento varato dal Governo adotta le prime misure in vista del completo recepimento della direttiva 2003/54/CE che prevede che gli Stati membri mettano in campo misure adeguate per rendere, a partire dal 1° luglio 2007, i clienti domestici del mercato elettrico liberi di scegliere il proprio fornitore. Il nostro paese ha già recepito per legge la scadenza del 1° luglio, rimane però la necessità di prevedere una serie di tutele per lutenza nella fase di passaggio.
In pratica il decreto-legge prevede una serie di misure volte a permettere che chi vuole muoversi verso nuove offerte possa farlo subito senza incorrere nel rischio di aumenti ingiustificati dei prezzi e chi, invece, vuole rimanere con il vecchio fornitore possa farlo continuando ad avere le garanzie attuali, fino a quando non verrà completato il processo di liberalizzazione.
Altre misure riguardano: la possibilità per le imprese con oltre 50 dipendenti, che non scelgono un nuovo fornitore dik energia elettrica e per chi dovesse transitoriamente rimanere senza fornitore di avere assicurato il servizio di salvaguardia, a tutela della continuità della fornitura. Il servizio sarà temporaneamente svolto dalle imprese di distribuzione o dalle loro società di vendita, anche se sono previste a breve procedure concorsuali per lindividuazione dei fornitori. Sarà, inoltre, obbligatoria la separazione societaria tra attività di vendita ed attività di distribuzione di energia elettrica, con la separazione funzionale tra la gestione delle infrastrutture dei sistemi elettrico ed il resto delle attività. I fornitori di energia elettrica dovranno inoltre informare i propri clienti finali circa il mix di fonti energetiche utilizzato per la produzione di energia fornita.
Il provvedimento deve or andare allesame del Parlamento per la conversione in legge.
In pratica il decreto-legge prevede una serie di misure volte a permettere che chi vuole muoversi verso nuove offerte possa farlo subito senza incorrere nel rischio di aumenti ingiustificati dei prezzi e chi, invece, vuole rimanere con il vecchio fornitore possa farlo continuando ad avere le garanzie attuali, fino a quando non verrà completato il processo di liberalizzazione.
Altre misure riguardano: la possibilità per le imprese con oltre 50 dipendenti, che non scelgono un nuovo fornitore dik energia elettrica e per chi dovesse transitoriamente rimanere senza fornitore di avere assicurato il servizio di salvaguardia, a tutela della continuità della fornitura. Il servizio sarà temporaneamente svolto dalle imprese di distribuzione o dalle loro società di vendita, anche se sono previste a breve procedure concorsuali per lindividuazione dei fornitori. Sarà, inoltre, obbligatoria la separazione societaria tra attività di vendita ed attività di distribuzione di energia elettrica, con la separazione funzionale tra la gestione delle infrastrutture dei sistemi elettrico ed il resto delle attività. I fornitori di energia elettrica dovranno inoltre informare i propri clienti finali circa il mix di fonti energetiche utilizzato per la produzione di energia fornita.
Il provvedimento deve or andare allesame del Parlamento per la conversione in legge.