Licenziamento del dirigente: sentenza Cassazione

La Corte di Cassazione, Sezioni Unite Civili, con la sentenza n. 7880 del 30 marzo 2007, si è occupata del tema dell’applicabilità delle tutele previste dallo Statuto dei Lavoratori al caso del licenziamento del dirigente

La Corte di Cassazione, Sezioni Unite Civili, con la sentenza n. 7880 del 30 marzo 2007 si è occupata del tema dell’applicabilità delle tutele previste dallo Statuto dei Lavoratori al caso del licenziamento del dirigente.
In particolare la Suprema Corte ha stabilito che le garanzie procedimentali dettate dall’articolo 7, commi 2 e 3 dello Statuto dei Lavoratori (Legge 300/1970) devono trovare applicazione nell’ipotesi di licenziamento di un dirigente – a prescindere dalla specifica collocazione che lo stesso assume nell’impresa – sia se il datore di lavoro addebiti al dirigente stesso un comportamento negligente (o in senso lato colpevole) sia se a base del detto recesso ponga, comunque, condotte suscettibili di farne venir meno la fiducia.
Dalla violazione di dette garanzie, che si traduce in una non valutabilità delle condotte causative del recesso, ne scaturisce l’applicazione delle conseguenze fissate dalla contrattazione collettiva di categoria per il licenziamento privo di giustificazione, non potendosi per motivi, oltre che giuridici, logico-sistematici, assegnare all’inosservanza delle garanzie procedimentali effetti differenti da quelli che la stessa contrattazione fa scaturire dall’accertamento della sussistenza dell’illecito disciplinare o di fatti in altro modo giustificativi del recesso”
.

AG

Precedente

Prossimo