“L’importanza della normazione tecnica volontaria” di Paola Cenni

Pubblichiamo l’approfondimento tecnico “L’importanza della normazione tecnica volontaria per capire e valutare il livello di benessere psicofisico, sicurezza sul lavoro e performance produttiva. Norme ergonomiche UNI EN ISO e buone prassi sul problema del carico mentale e dello stress lavoro-correlato” di Paola Cenni, rappresentante SIE nell’ambito della Commissione Ergonomia di UNI.

L’importanza della normazione tecnica volontaria per capire e valutare il livello di benessere psicofisico, sicurezza sul lavoro e performance produttiva. Norme ergonomiche UNI EN ISO e buone prassi sul problema del carico mentale e dello stress lavoro-correlato

Presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è tenuto recentemente un Convegno, organizzato dall’Ente Italiano di Normazione (UNI), per richiamare l’attenzione dei principali stakeholders italiani (economici e istituzionali) sulla normazione tecnica volontaria e sulla sua influenza nella politica economica nazionale. Fra le presenze di Enti ed Istituzioni significative: i Presidenti di UNI, CEI, INAIL, CNA; il Coordinatore delle Professioni Tecniche e politici di Camera e Senato.

Innanzi tutto è stato chiarito che fare normazione significa elaborare e pubblicare documenti, da applicare (su base volontaria), per dare indicazioni su “come fare bene le cose”: sinonimo di “buona pratica”, raccomandata quando è necessario garantire sicurezza, qualità, tutela dell’ambiente e dei consumatori. Attraverso i valori caratteristici della normazione (consensualità, democraticità, trasparenza e volontarietà) è possibile colmare le “carenze” del sistema in aree prive di riferimenti ufficiali, attraverso indicazioni certe e condivise, allo scopo di semplificare il quadro di riferimento regolamentare con opportune integrazioni applicative. Nel fornire metodi e strumenti adeguati per supportare l’innovazione e la competitività sana (nel senso di mantenere comunque la persona al centro dell’attenzione), tali integrazioni hanno consentito un aumento del PIL fino all’ 1% nei Paesi in cui questa cultura si è già consolidata (vedi Germania, Francia, Gran Bretagna).

Il Convegno organizzato da UNI presso il Ministero dello Sviluppo Economico va inteso anche come tentativo di orientare maggiormente le Istituzioni italiane in questa direzione.

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