Lo stato di salute degli edifici scolastici in Italia

Il 23 febbraio scorso è stato presentato da Legambiente un nuovo interessante Dossier sullo stato di salute degli edifici scolastici in 103 comuni capoluogo e 33 province. “ Ecosistema Scuola 2005”, questo il titolo della ricerca che è giunta al settimo anno e che – come ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, responsabile scuola di Legambiente – rivela “ come la scuola italiana sia in una situazione stagnante e di forte inerzia per quanto riguarda l’ edilizia”.

Biella e Forlì sul podio per il secondo anno consecutivo insieme a Vicenza, già seconda nel 2003.La città veneta torna in testa dopo un anno in panchina e con le prime due si aggiudica la palma di comune dove migliore è la situazione degli edifici scolastici. In difficoltà le città del centro. La prima è Livorno, al 10° posto. Per trovare una città del Sud si deve guardare oltre le prime 25 posizioni, la prima è Lecce al 27° posto. In perenne stallo si conferma la qualità delle strutture della scuola dell’ obbligo a Roma e Milano.
Sono questi i risultati dell’ indagine annuale Ecosistema Scuola 2005 ( vedi link) di Legambiente. La ricerca, giunta al settimo anno, valuta i dati forniti dai 103 comuni capoluogo di provincia sullo stato delle scuole dell’ obbligo. Una analisi basata su ben 52 parametri diversi che vanno da una analisi strutturali degli edifici, alla loro esposizione a rischio sismico, all’ inquinamento industriale, alla diffusione e consumo del biologico nelle mense, fino agli spazi verdi.
“ La scuola italiana – spiega Vittorio Cogliati Dezza, responsabile scuola di Legambiente – è in una situazione stagnante e di forte inerzia per quanto riguarda l’ edilizia. Lo dimostrano la percentuale ancora alta delle strutture che hanno bisogno di manutenzione ( precisamente il 33, 12%), gli interventi di manutenzione straordinaria avvenuta negli ultimi cinque anni che ha riguardato poco più della metà delle scuole (53,14%). Insomma, c’è pochissima attenzione ai bisogni delle strutture che ospitano 10 milioni di studenti e un milione di lavoratori”. Legambiente punta il dito soprattutto contro un dato di fatto: “ la sensazione netta che molte scuole non siano affatto a norma – sottolinea il presidente nazionale di Legambiente, Roberto Della Seta -. Rendere le scuole più sicure è una grande opera pubblica di interesse nazionale, che richiederebbe uno sforzo finanziario importante. Nel 2001 sarebbero serviti 3 miliardi di euro, oggi questa cifra è ancora più alta. E’ evidente la sproporzione tra bisogni e disponibilità e, di conseguenza, il valore che nel nostro Paese viene attribuito alla scuola pubblica”.

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